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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Dalla purezza del Terzo Mondo allo Scudetto: la storia di Victor Osimhen

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Oltre cinquemila chilometri dividono Lagos e Napoli ma le città sussistono sulla stessa linea esistenziale tracciata da Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano ricorda bene il punto di partenza ed da ieri sarà legato a vita alla città partenopea dove ha vinto il suo primo titolo nazionale. L’atleta africano è stato tra i protagonisti della vittoria dello scudetto del Napoli realizzando, al momento, 22 gol in 27 partite.

Questa stagione, però, iniziò con il piede sbagliato, infatti, Osimhen venne allontanato dall’allenamento da Luciano Spalletti. L’episodio del 24 luglio a Dimaro venne subito minimizzato dallo stesso tecnico e dalla società, forse quella fu una avvisaglia dell’enorme voglia di vittorie del bomber.

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DALLE POLEMICA ALLA CLASSIFICA CANNONIERI

Polemiche e critiche pre-stagionali vennero subito accantonate dalla squadra azzurra al debutto in campionato: la vittoria 5 a 2 in casa del Verona, immediatamente, mise in luce il bomber azzurro e l’altro gioiello Khvicha Kvaratskhelia, proprio questa coppia ha fatto vedere numeri strabilianti tra gol e assist durante tutto l’arco della stagione.

Dunque il numero 9 si candida prepotente anche alla vittoria del titolo di Capocannoniere  e questa sarà la sua consacrazione che lo porterà in un’altra squadra, probabilmente inglese. Tanti forti attaccanti sono passati da Napoli prima di diventare campioni come Edinson Cavani, Dries Mertens, Gonzalo Higuain, però, Osimhen ha lasciato un segno indelebile nella storia azzurra. Forse la conquista del terzo Tricolore lo lancerà definitivamente nel calcio europeo, proprio lui che, circa sei anni fa, lasciò il Terzo Mondo con la speranza di conquistarlo tutto. Comunque finisca il calciomercato estivo, i tifosi del Napoli ricorderanno per decenni la sua ferocia in campo e la sua pura gioia dopo aver segnato un gol.

L’INTERVISTA SCUDETTO DI OSIMHEN

Osimhen, grande protagonista dello Scudetto azzurro, è intervenuto ai microfoni di DAZN nel post partita: “È un’emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo Scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio”.

“Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all’unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello Scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento”.

Chi è Victor Osimhen, l’acquisto più costoso di sempre del Napoli

Un nome che, già da solo, avrebbe molto da raccontare. “Dio è buono“, questo il significato di Osimhen nel dialetto nativo di Ishan, un gruppo etnico che popola alcune zone del sud della Nigeria. Ed è proprio lì che nasce il giovane attaccante, da una famiglia talmente povera che è costretta ad emigrare a Lagos, capitale economica dello stato africano. Per i primi anni d’età, quindi, il calcio è l’ultimo dei suoi pensieri.

A 6 anni vendeva buste d’acqua ai semafori

A soli 6 anni, dopo la prematura scomparsa della madre, si ritrova a vendere buste d’acqua ai semafori, sotto il cocente caldo africano. “Era l’unico modo per mangiare“, racconterà in un intervista anni dopo. In quegli anni Victor, insieme al fratello Andrew, frequentava la scuola elementare locale e, appena poteva, di sera andava a vedere alcune partite di calcio locale.

Poco dopo, grazie anche agli insegnamenti del fratello, arriva la sua grande occasione. Jean Gerard Benoit Czajka, collaboratrice del suo attuale agente, lo nota e lo porta alla Ultimate Strikers Academy, importante scuola calcio di Lagos. Lì Osimhen affina le proprie abilità calcistiche e cresce sempre più.

L’approdo nel grande calcio di Osimhen, nuovo acquisto del Napoli

Victor è bravo e così viene convocato nella Nigeria Under 17 dove, per lo stupore di tutti, segna 11 goal in 10 presenze, vincendo il Mondiale del 2015. Poi, 3 goal in 4 gare con l’Under 23. A 19 anni era troppo forte per non approdare in Europa. La prima squadra a dargli una possibilità è il Wolfsburg, in Bundesliga.

Purtroppo un infortunio alla spalla e, soprattutto, la malaria gli impediscono di giocare per quasi tutta la stagione. Motivo per cui non verrà convocato per il Mondiale di Russia 2018. Ma Victor non si arrende e un anno dopo riparte dal Belgio, dove segna 20 goal in 36 partite con il Charleroi. Questi gli valgono i riflettori addosso di diversi grandi club, tra i quali il Lille, che nell’estate del 2019 lo porta in Francia per 12 milioni di euro.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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