Una vera e propria lista con nomi e cifre, le cosidette ‘mesate’, da consegnare alle famiglie dei detenuti. Somme derivanti dalle attività estorsive portate al termine lungo la fascia costiera: questa la scoperta effettuata dai carabinieri che hanno portato all’arresto di 6 persone ritenute affiliati al clan Mallardo. Dalle indagini emerge in varie intercettazioni ambientali la conta dei soldi ed il giro che gli affiliati facevano per distruire le varie somme alle famiglie degli affiliati. La rendicontazione avveniva periodicamente ed era portata all’attenzione dei vertici del clan attraverso incontri avvenuti in bar o abitazioni o attraverso altri affiliati. La somma si aggirava sui 18mila euro al mese, provento delle attività illecite commesse sul territorio. Uno degli affiliati, intercettato, dagli inquirenti specificava anche “le somme da versare ai vari affiliati, variabili dall’importo minimo di euro 1.000 a quello di euro 6.000: … devi fare 1000… 1000… 3000… 3500… 4500… 6000… poi dopo ci sediamo e li sistemiamo…”
La ricostruzione trova conferma anche negli esiti della perquisizione
effettuata presso l’abitazione di un soggetto dove venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi fogli manoscritti riportanti cifre e nomi, costituenti evidentemente la contabilità di un’attività illecita.
Clan Mallardo, i soldi delle estorsioni nella cassa comune per pagare gli stipendi ai detenuti


