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giovedì, Aprile 25, 2024
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Divise sporche, condannati i poliziotti che scortarono Gigi d’Alessio

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Condanna in appello per gli agenti della polizia di Stato Alessandro Albano e Domenico Petrillo, tuttora sospesi, accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, con esclusione però dell’aggravante mafiosa. I due poliziotti, in servizio fino all’arresto del febbraio 2016 al commissariato di Marcianise, divennero noti perché insieme al collega Nunziante Camarca – sotto processo con il rito ordinario al tribunale di Santa Maria Capua Vetere – scortarono, senza essere autorizzati, il cantante Gigi D’Alessio.

La circostanza, riportata nell’ordinanza di arresto, si verificò nel dicembre 2013, quando i tre agenti, mentendo al dirigente del loro commissariato e falsificando le relazioni di servizio, fecero da scorta con l’auto della polizia, per le strade di Napoli, al cantante che doveva recarsi ad un evento di presentazione del suo nuovo cd. Peraltro Albano ha accompagnato D’Alessio anche nel suo tour negli Usa. Sulla vicenda il cantante è venuto anche a testimoniare in tribunale nel febbraio del 2017. Per Albano, condannato in primo grado a sei anni con il rito abbreviato, la Corte ha disposto una piccola riduzione a 5 anni e 8 mesi di carcere, mentre Petrillo (difeso da Mariano Omarto) è stato condannato a tre anni (tre anni e otto mesi in primo grado).

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I due agenti, insieme a Camarca, erano accusati dalla Dda di Napoli di aver favorito alcuni spacciatori di Marcianise, collegati al clan Belforte, rivelando loro notizie riservate sulle indagini che li riguardavano, in modo da sfuggire alla cattura, o arrestando persone legate ad altri gruppi di spaccio concorrenti. In totale la Corte ha comminato 16 condanne; pene elevate per i pusher Donato Bucciero (7 anni e 10 mesi), e Giuseppe Liberato (15 anni e 4 mesi). Condannato anche l’avvocato Giuseppe Foglia (un anno), accusato di assumere su indicazione di Albano le difese dei pusher che l’agente arrestava.

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