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giovedì, Marzo 28, 2024
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Djokovic ammette: “Sono uscito quando ero positivo”. Rischia espulsione e carcere

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Novak Djokovic torna a parlare. E accusa il suo agente di aver commesso un “errore amministrativo” nel compilare per lui la dichiarazione di viaggio all’arrivo a Melbourne. Affermando che il tennista non aveva viaggiato nelle due settimane precedenti al volo per l’Australia. Inoltre, riconosce di aver commesso un “errore di giudizio” non isolandosi dopo essere risultato positivo al Covid.

Le dichiarazioni di Djokovic in seguito allo scandalo

Il numero 1 del mondo ha rilasciato una dichiarazione su Instagram nella notte italiana, nel tentativo di affrontare quella che ha definito “continua disinformazione” sulle sue attività a dicembre. “Voglio sottolineare che ho cercato molto duramente di garantire la sicurezza di tutti e il rispetto degli obblighi di test. Ho assistito a una partita di basket a Belgrado il 14 dicembre, dopodiché mi è stato riferito che un certo numero di persone era risultato positivo al Covid-19. Nonostante non avessi sintomi di Covid, il 16 dicembre ho eseguito un test antigenico rapido che è risultato negativo e, per cautela lo stesso giorno ho anche eseguito un test PCR ufficiale”.

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Djokovic ha confermato che il 17 dicembre ha partecipato a un evento di tennis a Belgrado per consegnare premi ai bambini, dopo essere risultato nuovamente negativo a un test rapido. “Ero asintomatico e mi sentivo bene, e non avevo ricevuto la notifica di un risultato positivo del test PCR fino a dopo quell’evento”.

Djokovic ha ammesso di non aver rispettato il periodo di isolamento

Djokovic ha ammesso che, dopo aver ricevuto il risultato positivo, ha comunque frequentato il suo centro di tennis a Belgrado il 18 dicembre. Il tennista aveva un “impegno per un’intervista con L’Equipee “non voleva deludere il giornalista”. Djokovic dice di aver preso le distanze e di aver indossato la mascherina, tranne quando sono state scattate le foto. “Dopo l’intervista, mentre tornavo a casa per isolarmi per il periodo richiesto, ci ho riflettuto e ammetto che questo è stato un errore di giudizio. Accetto che avrei dovuto riprogrammare l’impegno”.

Si aspettano le decisioni del governo australiano

Anche ora che di fatto Novak Djokovic è reo confesso il governo australiano non prenderà decisioni sull’eventuale ritiro del suo visto. Non a breve, almeno. In attesa che il governo australiano sciolga la riserva, e decida se è più conveniente espellere o meno il miglior giocatore di tennis al mondo, Novak Djokovic si trova in un limbo. Sospeso tra accuse incrociate anche molto gravi, che in teoria comportano seri guai giudiziari e la fine della carriera sportiva.

Quali saranno le ripercussioni

Rischia di finire nelle maglie della giustizia ordinaria, ancor prima di quella sportiva. Se dovesse essere provato e confermato che ha fornito false dichiarazioni per entrare sul territorio australiano rischia, per la legge australiana, fino a cinque anni di reclusione in base al Crimes Act.

 

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