Doppio omicidio di camorra, arresti bis per i boss dei Licciardi e dei Lo Russo. Ieri mattina la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Licciardi , alias “o chiatt”, detenuto presso la casa di Reclusione di Opera; Gaetano Bocchetti , alias “nanuzz”, internato presso la Casa Circondariale di Tolmezzo; Giuseppe Lo Russo , alias Peppe o capitone, detenuto presso il carcere di Catanzaro; Carmine Costagliola alias Provolino.
A vario titolo gravemente indiziati degli omicidi, aggravati dal metodo mafioso, di Angelo Decaro , ucciso a Napoli in via Gherardo Marone il 6 giugno 1990 e di Pasquale Bevilacqua, assassinato a Napoli in via Cupa Coppa di Chiaiano il 6 febbraio 1991.
In particolare LO RUSSO è gravemente indiziato di entrambi gli omicidi, LICCIARDI Vincenzo e BOCCHETTI Gaetano di quello di BEVILACQUA Pasquale, mentre COSTAGLIOLA Carmine dell’omicidio di DE CARO Angelo.
PEPPE O CAPITONE
Riguardo ai destinatari si segnala che Lo Russo è vertice dell’omonimo clan egemone nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella. È detenuto ininterrottamente dal 24 luglio 1998 a causa di una pena a 25 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti. Nei suoi confronti l’ordinanza è stata emessa a conferma della misura provvisoria successiva alla convalida del fermo, eseguito il 3 ottobre su delega della Direzione Distrettuale Antimafia.
IL CLAN LICCIARDI
Vincenzo Licciardi è vertice dell’omonimo clan egemone nei quartieri di Secondigliano e zone limitrofe. È detenuto dal 7 febbraio 1998 per una condanna a 21 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti.
Gaetano Bocchetti, vertice del gruppo Bocchetti – Sacco, egemone nel rione Don Guanella , è detenuto dal 24 settembre 1998 e sta scontando 25 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti.
Infine l’attore Costagliola, rintracciato a Roma unitamente a personale della locale Questura, era legato ai Lo Russo, federati con i citati Licciardi e Sacco Bocchetti nell’Alleanza di Secondigliano.