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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Droga sull’asse Roma-Marano, scarcerato Giacomo Gala

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Arresti domiciliari per Giacomo Gala, ras del narcotraffico legato agli Orlando di Marano. Questa la decisione presa dalla Corte d’Appello di Napoli (I sezione) che ha pienamente accolto le argomentazioni dei suoi legali, gli avvocati Luigi Senese, Andrea Di Lorenzo e Luigi Poziello che hanno dimostrato che le esigenze cautelari erano compatibili con gli arresti in casa a condizione che l’indagato risiedesse fuori regione. Un risultato di notevole rilievo se consideriamo la caratura criminale di Gala, soprannominato Mandrake,  indicato come un vero e proprio broker che riusciva a smerciare cocaina dalla Bolivia a prezzi di favore facendo leva sulla sua appartenenza ad una organizzazione molto strutturata e con un nome ‘da spendere’ nel panorama del traffico internazionale di stupefacenti. Lo scorso ottobre Gala aveva ottenuto uno sconto di pena in appello venendo condannato a nove anni di reclusione a fronte di una condanna in primo grado a 11 anni e quattro mesi nonostante l’iniziale richiesta del pubblico ministero fosse di 16 anni. Ieri il nuovo colpo di scena con i suoi legali che sono riusciti a ottenere un’attenuazione delle esigenze cautelari per il loro cliente.

Il gruppo Gala

All’interno del clan Orlando da sempre c’è gruppo che, secondo i magistrati, fa riferimento ai primi ma con notevoli margini di autonomia. In particolare in una delle ultime ordinanze contro la mala di Marano di parla di Antonio Gala, nipote di Giuseppe Gala, detto “peppe show man”,” fin dagli anni ’90 elemento di primo piano del clan Nuvoletta prima e dei Polverino poi; egli, unitamente ai fratelli Giovanni e Ciro, costituiva un’autonoma struttura criminale, inclusa nelle predette organizzazioni”. Il pentito Massimo Tipaldi ha parlato così dei Gala: “Il gruppo Gala è una delle strutture operative dei Nuvoletta-Polverino. Con i Gala ci occupavamo in particolare del traffico di sostanze stupefacenti o portare in occasione delle festività natalizie dei panettoni ai negozianti di Marano e dintorni. Questi oltre a consegnarvi il prezzo del panettone ci davano un’altra somma di denaro che noi chiedevamo per conto dei maranesi e per le esigenze anche dei detenuti. Ad esempio se il panettone costava 50.000 ogni negoziante doveva consegnarci la somma di 100.000 lire. I panettoni venivano consegnati a Gala”.

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