Ha ammesso le sue responsabilità Salvatore Ocone, accusato di aver ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio 15enne Cosimo. Inoltre l’arrestato ha ridotto in fin di vita la figlia 16enne. Il 58enne si è sottoposto all’interrogatorio della notte scorsa con il procuratore di Benevento, Gianfranco Scarfò, nella caserma dei carabinieri di Campobasso dove era stato portato dopo essere stato fermato nelle campagne di Ferrazzano. Al termine dell’interrogatorio, durato circa un’ora e mezza, Ocone è stato trasferito nel carcere di Campobasso con l’accusa di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona.
Il duplice omicidio di Salvatore Ocone
“È stata data esecuzione ad un fermo da parte della Procura di Benevento nei confronti di questa persona per duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. È stato sottoposto a interrogatorio e sui fatti ha reso confessione. Su tutti gli altri particolari della vicenda non è il momento di parlarne, non è opportuno”, ha detto il procuratore di Scarfò, prima di lasciare nella notte la caserma dei carabinieri di Campobasso.
“Dobbiamo fare tutti gli approfondimenti – ha aggiunto il magistrato -, sulle motivazioni dobbiamo ancora investigare. Ringrazio i carabinieri di Benevento e di Campobasso, spero che la loro collaborazione sia stata utile soprattutto per una persona che in questo momento è in ospedale“, ha concluso il procuratore facendo riferimento alla figlia di Ocone.
Il figlio 23enne è arrivato nella tarda serata nella villetta di Paupisi, dove ad accoglierlo ha trovato i carabinieri e i suoi familiari. Nel giorno dei funerali a Paupisi sarà proclamato il lutto cittadino, ha detto all’ANSA il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta.