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mercoledì, Maggio 8, 2024
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“Ecco il clan che aiutò Giannelli”, la rivelazione bomba del pentito di Napoli ovest

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Una clima di tensione via via crescente. Che raggiunse il suo culmine quando la ‘torta’ delle estorsioni non poteva essere più divisa tra due gruppi. Questo quanto messo a verbale dal collaboratore di giustizia Gianluca Noto riguardo la guerra scoppiata negli anni scorsi tra i Giannelli e gli Esposito. Guerra che interessava soprattutto il lucroso giro di affari generati dai parcheggi all’esterno dei locali della movida di Coroglio. Come dichiarato dall’ex colonnello dei D’Ausilio:«Quando Alessandro Giannelli ha cominciato a togliere i soldi alla Nappi (Maria Matilde Nappi, moglie del ras Massimiliano Esposito) sia per le estorsioni al distributore Minopoli che per i parcheggi dell’Arenile, la Nappi ha fatto scendere esponenti della Masseria Cardone, che misero a posto la situazione escludendo i Giannelli sia dalle estorsioni a Minopoli sia dai parcheggi dell’Arenile. Sono a conoscenza di ciò perché era il periodo in cui ero ancora in detenzione domiciliare e incontrai al bar Bell’Epoque di Giugliano Mimmo Carandente, esponente dei Licciardi con il quale ero stato detenuto a Benevento e mi disse appunto che erano stati chiamati da Maria Matilde Nappi per trovare una soluzione con Giannelli. Nonostante l’intervento dei Licciardi so che Giannelli fino al suo arresto ha continuato a prendere soldi dal distributore Minopoli e dai parcheggiatori dell’Arenile, anche se mandava un mensile alla famiglia Esposito-Nappi».

Il ruolo dei Licciardi durante la latitanza di Giannelli

Un ruolo quello dei Licciardi negli affari della mala flegrea tutto da chiarire visto che in un altro verbale, un altro pentito, Alessandro De Falco, ha chiarito che Giannelli, quando era latitante, sarebbe stato aiutato proprio da quelli della Masseria Cardone:««Durante la latitanza Giannelli si muoveva ad Agnano per andare presso la Masseria Cardone da Maria Licciardi che gli dava il denaro per sopravvivere e da Patrizio Vastarella della Sanità. Sono a conoscenza di questa cosa perché spesso ero io ad accompagnarlo sia alla Masseria che da Patrizio Vastarella. Quando andava alla Masseria entrava in un palazzo, ma saliva solo lui a casa di Maria Licciardi perché faceva entrare solo lui. Non so precisamente cosa si dicevano, ma sono a conoscenza della circostanza che qualsiasi cosa Giannelli decidesse di fare andava da Maria Licciardi a chiedere autorizzazione. La persona di fiducia di Giannelli era Roberto Pinto e a lui Giannelli diceva tutto».

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