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Estorsione ad un ormeggiatore, chiesta la condanna per il boss di Bagnoli

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Sei anni di reclusione. Questa la richiesta di condanna per il boss di Bagnoli Massimiliano Esposito ‘o scognato. Si è tenuta nei giorni scorsi la requisitoria del pubblico ministero che ha invocato sei anni di carcere per Esposito, difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina, cui spetterà adesso provare a ridimensionare la situazione processuale del suo assistito.

Secondo la Procura il boss di via Di Niso avrebbe minacciato più volte un ormeggiatore di imbarcazioni di Nisida intimandogli di corrispondergli un ‘regalo’ ossia una cospicua somma di denaro, per poter continuare a svolgere la sua attività senza avere ‘problemi’: per questo motivo Massimiliano Esposito ’o scognato, indicato come il capo dell’omonimo clan attivo nell’area di Bagnoli, nella zona occidentale di Napoli, fu arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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L’ordinanza di custodia cautelare in carcere fu emessa nel dicembre scorso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea. Le indagini della squadra mobile di Napoli (dirigente Giovanni Leuci) hanno ricostruito la presunta estorsione, che si è protratta nel corso dei mesi, e che avrebbe visto l’uomo minacciare più volte l’ormeggiatore affinché corrispondesse la tangente in denaro. In alcune occasioni, la vittima sarebbe stata anche convocata nell’abitazione dello stesso Esposito dove avrebbe subito ulteriori pressioni e violenze fisiche per costringerlo a pagare.

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