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venerdì, Marzo 29, 2024
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Frattamaggiore. Lotta agli assenteisti e furbetti del cartellino, arriva il badge con l’impronta digitale

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L’ASL Napoli 2 Nord ha attivato da oggi 1° agosto il nuovo sistema di rilevazione delle presenze del personale in servizio a Frattamaggiore. Il metodo è basato sulla rilevazione dell’impronta digitale presso la sede della Direzione Strategica e degli uffici centrali di Via Padre Vergara 228 e presso la sede legale di Via Lupoli 27.

Un sistema evoluto di rilevazione presenze

Se solo il decennio scorso l’utilizzo di sistemi biometrici di riconoscimento potevano costituire la trama di un buon film di fantascienza, ora questi strumenti sono acquistabili sul mercato e discretamente diffusi sul territorio nazionale. L’ASL Napoli 2 Nord ha infatti attivato da oggi 1° agosto il nuovo sistema di rilevazione delle presenze basato sulla rilevazione dell’impronta digitale. L’ASL Napoli 2 Nord conta oltre 3000 dipendenti impegnati presso gli Ospedali, i Distretti Sanitari, gli Uffici di Prevenzione, il Dipartimento di Salute Mentale, il Dipartimento di Dipendenze Patologiche, l’Assistenza Sanitaria Penitenziaria, gli Uffici Centrali e quelli di Staff. ​ L’attivazione partita oggi, ha richiesto mesi di preparazione e sperimentazione per poter garantire la massima affidabilità al sistema e la massima tutela della riservatezza dei dati biometrici. Per registrare l’entrata e l’uscita dagli uffici basterà che il dipendente – le cui impronte digitali siano già state registrate in precedenza – appoggi il dito su lettore ottico e, contemporaneamente, faccia scivolare il badge sul sensore magnetico tradizionale.

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La sicurezza prima di tutto

“Prima di partire – afferma Salvatore Flaminio, Ingegnere direttore Unità Operativa Complessa presso l’ASL Napoli 2 Nord abbiamo chiesto all’Autorità di Garanzia della Privacy il nullaosta, in considerazione del fatto che abbiamo dovuto acquisire dati biometrici estremamente delicati e personali. L’impronta digitale è una firma autografa a tutti gli effetti ed è giusto ed importante che venga tutelata nel modo più sicuro. Per questo la banca dati informatizzata in cui sono registrate le informazioni relative alle impronte digitali dei nostri dipendenti è stata allestita tenendo conto dei più aggiornati protocolli di sicurezza informatica oggi disponibili”, conclude Flaminio.

Appare evidente come l’introduzione di un sistema di rilevamento delle presenze di questo genere richieda un livello di complessità organizzativa estremamente elevato, soprattutto in un’Azienda Sanitaria che conta 102 macchine marcatempo distribuite presso le proprie sedi, allocate in 32 Comuni diversi.

Antonio d’Amore, Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord, dichiara: “Questo sistema di registrazione delle presenze è pensato per tutelare la grandissima maggioranza dei nostri dipendenti che lavora con onestà e abnegazione. Certificare la propria presenza con l’impronta digitale significa dare massimo spazio alla trasparenza. Abbiamo ritenuto opportuno partire dagli uffici centrali dell’Azienda anche come testimonianza di “buon esempio”. Al termine del periodo di sperimentazione, procederemo con estendere questa pratica di marcatura delle presenze all’intera azienda”.

L’importante tutela della privacy

Se è vero che ogni cosa ha il suo tempo ed è destinata a venir meno, il diritto è la dimostrazione di come, talvolta, il nuovo non sostituisca il vecchio. Mentre infatti nuove tecnologie si susseguono a ritmo sempre maggiore, l’ordinamento fatica a reggere il confronto e a trovare il giusto equilibrio tra diritti ed innovazione. L’utilizzo di sistemi di rilevazione delle impronte digitali pone un serio interrogativo sulla “legalità” di strumenti che sono in grado di tracciare e utilizzare le caratteristiche che contraddistinguono in maniera pressoché inequivocabile un essere umano: fino a che punto la misurazione – come afferma ADM Associati – e catalogazione delle caratteristiche (fisiche) individuali debbono essere protette?

Accettato che tra il novero dei nuovi diritti v’è anche quello alla riservatezza, la sfida per l’operatore del diritto sarà quella di capire, soprattutto nel periodo in cui le imprese italiane devono fare i conti con la globalizzazione ed una sempre più crescente concorrenza, come far collimare disciplina della privacy con le insopprimibili esigenze di efficienza e produttività delle imprese. Sul punto, visto che le nuove tecnologie consentono di evitare che i sistemi informatici possano ricostruire e schedare l’impronta digitale dei singoli soggetti per il loro corretto funzionamento, probabilmente si può aprire un nuovo orientamento, considerata la rimozione di pericoli riguardanti il profilo della privacy.

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