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lunedì, Maggio 6, 2024
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Germania, tribunale vieta l’utilizzo del nome ‘Falcone e Borsellino’ ad una pizzeria 

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Dovrà cambiare nome alla sua pizzeria di Francoforte il proprietario che anni fa decise di denominare il suo locale: “Falcone e Borsellino“. Constantin Ulbrich questo il nome del proprietario del locale, anni fa decise di denominare la sua pizzeria “Falcone e Borsellino“. L’uomo pare non aver mostrato la sua grande “passione” per la storia dei giudici solo nel nome della pizzeria infatti l’intero locale era a tema “mafia”.

Le scelte di Constantin Ulbrich avevano fatto storcere il naso a Maria Falcone, sorella del giudice, già da tempo. Le pareti interne della pizzeria erano tutte addobbate con quadri ed immagini dei giudici, ma non solo. Appesa su una delle pareti di fianco al quadro della famosissima foto dei due giudici scattata da Tony Gentile vi era infatti la foto di don Vito Corleone del film “Il Padrino”. Maria Falcone, presidente della Fondazione che porta il nome del fratello, tramite quest’ultima aveva già fatto ricorso per inibire al commerciante il nome ‘Falcone’.

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La scelta dei giudici sul nome ‘Falcone’

In primo grado l’istanza fu respinta giustificando il “no” con un’assurda motivazione. Il tribunale rispose infatti così: “Falcone ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria“. Inoltre il Tribunale sosteneva che il tempo trascorso dalla morte dei due avesse “alleggerito” l’attenzione cittadina per la lotta alla mafia. Motivazioni assurde soprattutto se a pronunciarle è un tribunale. Ma i giudici di appello di Francoforte hanno cambiato le carte in tavola accogliendo il ricorso di Maria Falcone.

Arriva infatti la sentenza, il divieto: “della denominazione commerciale ‘Falcone’ da sola o come parte di una denominazione commerciale, in particolare come nome della pizzeria ‘Falcone e Borsellino’, su insegne, menu, materiale pubblicitario, su internet, su Facebook e su Instagram nell’ambito dell’attività commerciale“. Maria Falcone felice per la scelta finale della corte ha commentato la sentenza.

E’ una sentenza che ristabilisce il senso del rispetto. Ci sono nomi e argomenti sui quali non è possibile ironizzare, scherzare e tantomeno speculare a fini commerciali” che ha poi ringraziato i suoi legali i legali Rodolfo Dolce e Angela Bonacina. “La violazione del diritto alla personalità post mortem del giudice Falcone da parte di atti commerciali discutibili perché contrastano con la sua vita e il suo lavoro è fondamentalmente da approvare” commentano i giudici.

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