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venerdì, Maggio 3, 2024
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Giacomo Urtis si confessa: “Voglio avere due figli, la maternità surrogata me lo permette”

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Giacomo Urtis si racconta, dalla sua infanzia al caso Corona fino al desiderio di avere un figlio: “Mai mentito su Corona, mi chiese veramente di sposarlo“.

Non mi sento un vip, ma un medico

Non mi sento un vip ma un medico anche se mi rendo conto che quando esco mi riconoscono tutti. In effetti mi dovrei sentire un po’ vip ma sono troppo umile, non so se è un pregio o un difetto” racconta nell’intervista Giacomo Urtis. Parla poi del suo percorso di transizione di genere: “mi ha cambiato radicalmente la vita; ora piaccio a persone che prima neanche mi guardavano e i miei tantissimi follower (669mila, ndr) invece di giudicarmi mi sostengono con grande affetto. Pensavo che mi avrebbero denigrato, invece è accaduto esattamente il contrario. Non sapevo come avrebbe reagito la gente, ho fatto tanta televisione e ho avuto tante cliniche in Italia, perciò ormai mi conoscono tutti e sapevo che la mia scelta poteva essere oggetto di critiche. Sorprendentemente non è andata così“.

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Classe ’77, nato a Caracas in Venezuela ma ritornato ad Alghero (città d’origine dei suoi genitori) in Sardegna da piccolissimo Urtis dice di amare moltissimo il suo lavoro. “Ho studiato anche dermatologia e ho fatto un po’ di dermochirurgia a Novara ed infine ho preso un master in chirurgia estetica ma nella mia vita ho fatto quasi sempre il chirurgo estetico. Chi è medico lo sarà per sempre. Amo il contatto con i miei pazienti, mi riempie la vita”.

Sono 20 anni che faccio questo lavoro avevo delle cliniche ad Alghero, Sassari e Olbia poi ho aperto una clinica a Porto Cervo e da lì ho iniziato a conoscere tutto l’ambiente del jet set. Poi sono andato a lavorare e Roma e a Milano. Quando ho iniziato a fare il chirurgo estetico c’ero solo io e pochi altri medici famosi a Milano, adesso sono i medici estetici che pagano i vip per andare da loro, io non ne ho mai avuto bisogno per fortuna, da me pagano tutti” .

“Ho fatto una quarantina di interventi”

Parla poi della sua transizione Urtis: “E’ avvenuta per gradi. Ho fatto una quarantina di interventi però sono tutte cose abbastanza leggere. Vorrei fare un altro lifting perché vorrei essere un po’ più tirato sul corpo ho fatto sei liposuzioni perché togliendo il grasso si vede di più il muscolo. Da settembre dello scorso anno mi sono tolto la barba, ho allungato i capelli e ho iniziato a vedere con mio grande stupore che attraevo gli eterosessuali. Quindi mi piaccio così. Ho iniziato a prendere un po’ di ormoni femminili ma per ora non intendo operarmi per cambiare sesso e non voglio farmi il seno, poi si vedrà“.

Il nuovo fidanzato di Giacomo Urtis

Oltretutto sono anche felicemente fidanzato ci siamo conosciuti sui social e il nostro amore è cresciuto piano piano. L’ho notato perché era una persona molto gentile, a differenza di tanti altri uomini maleducati che sui social arrivano a mandarti foto con parti del corpo lui invece mi mandava foto sue e mi corteggiava molto. Il mio fidanzato è etero e non era mai andato con un uomo. La sua famiglia all’inzio ha avuto difficoltà ad accettare il fatto che uscisse con me. E’ giovane, ha 32 anni, fa l’imprenditore e ha una bellissima Ferrari, mi tratta davvero come una principessa. Con lui sono molto fedele ed è la prima volta che mi capita. Ancora non si è fatto vedere sui social ma presto lo farà“.

“Vorrei sposarmi”

Spero che il mio fidanzato mi chieda presto di sposarlo. Intanto abbiamo già programmato di avere almeno due figli, il prossimo anno, con l’utero in affitto. Trovo veramente assurdo che in Italia, un Paese con un tasso di natalità così basso, esistano della leggi contro la maternità surrogata. Ci sono tantissime donne sterili che non possono avere figli, perché vietarla? Abbiamo una classe politica al governo che parla solo di famiglia tradizionale, un concetto ormai arcaico. Poi però fa esattamente il contrario di quello che dice. I tempi sono cambiati, non è che chi non ha una famiglia tradizionale è un menomato o un emarginato” spiega Giacomo Urtis. “Trovo vergognoso che debba essere il governo a decidere chi ha diritto ad avere un figlio e chi no Io i figli li farò lo stesso con l’utero in affitto, per fortuna la Comunità Europea ha detto che la legge italiana che nega il riconoscimento dei figli fatti con la maternità surrogata è anticostituzionale perciò basta fare un ricorso“.

Sono stato etero per tanti anni, ho avuto diverse fidanzate ma sono stato sempre incuriosito dal sesso maschile. Adesso invece mi piace solo il maschio. Ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con mio padre. Non mi ha mai accettato e questo mi ha sempre portato a cercare conferme. Mi ha spinto a dimostrare di essere sempre il migliore, sia in ambito professionale che estetico. Ancora oggi mio padre mi chiede quando mi sposo, ed è più contento perché vedendomi più ‘femmina’ non mi vede più come un gay” spiega Urtis.

Le molestie a sei anni

Avevo solo 6 anni e ho avuto delle esperienze sessuali con mio cugino di 13 anni. All’inizio pensavo fosse un gioco ma in realtà lui si approfittava un po’ di me. Poi con il tempo ho rimosso quella esperienza dolorosa. Dopo tanti anni mi sono reso conto che non era normale, una cosa che mi ha causato un vero e proprio trauma. Oggi invece mi sento un uomo sereno, molto corteggiato, persino dai politici, ma più da quelli di destra. I politici però mi annoiano molto come i calciatori, perché quando ci esci a cena ti parlano solo di borsette, di vestiti e di macchine“.

L’ho visto per la prima volta in aeroporto e mi ha colpito subito, ci siamo presentati e da allora non ci siamo più lasciati siamo molto amici, ci sentiamo tutti i giorni. Lui ha negato di avermi chiesto di sposarlo ma la verità è che me lo ha chiesto veramente. L’ho visto da poco e gli ho detto: ‘Amore, non ci siamo sposati per colpa tua’ e lui mi ha risposto: ‘Chissà se per il nuovo anno succederà’. Per adesso siamo entrambi felicemente fidanzati però non si sa mai che cosa succederà nella vita. Con Fabrizio ho un rapporto veramente speciale” continua Urtis.

La docu serie su Giacomo Urtis

Il prossimo anno farò una docu-serie sulla mia vita che andrà in onda su una grande piattaforma. Quest’anno mi sono fermato per fare il mio lavoro che amo molto, adoro fare il medico ma amo anche cantare. Sono sei anni che faccio canzoni e sono stato su palchi importanti come quello di ‘Battiti Live’. Da un anno ho lasciato tutto ma già mi hanno chiesto di fare delle canzoni per la prossima estate. Mi avevano chiesto anche di fare una canzone natalizia ma ho rifiutato la proposta per i troppi impegni lavorativi. Da gennaio però riprendo tutto e vado a registrare. Perché fare il cantante è un lavoro ed è difficile conciliare la mia professione di medico con tutti gli altri lavori che mi appassionano. Io sono un tipo multitasking amo fare il medico e nel weekend mi piacerebbe fare anche musica e un po’ di cinema, altra mia grande passione, ma in Italia a differenza di quanto avviene in America, se tu fai un lavoro devi morire facendo solo quello ed è un vero peccato” conclude parlando dei suoi progetti futuri Giacomo Urtis.

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