La scomparsa tragica di Francesca Ercolini, una giudice deceduta per suicidio il 26 dicembre scorso, ha sollevato interrogativi e dibattiti intensi riguardo alle circostanze che hanno portato a questo tragico evento. La procura dell’Aquila, incaricata di indagare considerando il coinvolgimento di un magistrato, ha annunciato la chiusura delle indagini, con la prospettiva di un potenziale rinvio a giudizio nei confronti del marito della defunta, l’avvocato Lorenzo Ruggeri di 56 anni, residente a Pesaro.
Marito e figlio indagati
Nonostante Ruggeri non abbia ricevuto ancora comunicazioni ufficiali in merito alle accuse, sembra intenzionato a non commentare l’accaduto almeno per il momento. Fonti vicine a lui sostengono che reputa le accuse infondate, ma preferisce attendere di consultare gli atti. Taluni documenti, provenienti da ambienti investigativi, sembrano suggerire una lunga crisi nel rapporto tra la coppia, oltre a evidenziare difficoltà nella relazione con il figlio minorenne.
In particolare, si è parlato di video, immagini e chat tra la madre deceduta e la figlia, custodite in backup giornalieri consigliati dalla vittima, che potrebbero contenere prove rivelatrici. Da queste conversazioni emergevano presunti segni fisici di maltrattamenti subiti dalla donna, quali lividi e escoriazioni su varie parti del corpo, attribuiti a presunte violenze domestiche.
La vicenda continua a destare forte interesse e attenzione, soprattutto per la delicatezza delle tematiche coinvolte. La presunzione di innocenza è un principio cardine, e mentre la procura procede nelle indagini, ci si augura che il caso venga trattato con la massima sensibilità e che, attraverso un approccio equo e accurato, si possa fare luce sulla verità di questa dolorosa vicenda.
