Pornografia e adolescenza. Come fanno due mondi apparentemente lontani a condividere la stessa parola? Me lo sono chiesta quando ho letto il titolo del nuovo libro di Antonio Morra, Pornolescenza (edito da AbbìAbbè Edizioni) appunto. Una parola obsoleta, fastidiosa da scandire, assente nei dizionari di lingua italiana, eppure, candidata a essere tra le parole rivelatrici della società di oggi in tema di sessualità e nuove generazioni.
Di dipendenza da pornografia digitale l’autore ne ha esaustivamente parlato nel suo primo libro, Porno Tossina, oggi bestseller della sua categoria. Se Porno Tossina era rivolto a lettori in preda alla porno-dipendenza, Pornolescenza sembra essere una dichiarazione di guerra. Una guerra contro l’isolamento adolescenziale e l’ingenuità parentale. Una guerra contro i “Che sarà mai” e i “No, mio figlio non guarda queste cose”. In poche parole, Morra si rivolge agli “over”, alla categoria genitoriale ignara di quello che accade in una cameretta chiusa a chiave, quando dentro si trova un ragazzino, un cellulare e una connessione Internet.
Allarmato da una società nutrita da media altamente sessualizzati, l’autore scrive: “I genitori devono proteggere e preparare la mente dei loro figli mediante una corretta e accurata informazione sul significato del sesso”. Insomma, la sessualità distorta è una cosa seria, e per prevenirla occorre contrattaccare. Per questo, Morra stila un ingegnoso diario “bellico” per mettere in atto strategie preventive e piani di addestramento volti a debellare la pornografia dai cellulari e dai percorsi psicologici della mente adolescenziale e infantile. Una guida al dialogo padre-figlio per affrontare un tema che è tradizionalmente messo in cantina, un manuale per genitori inesperti ancorati all’idea che l’adolescenza sia ancora quella timida e impacciata degli anni Ottanta, quella di film come Il tempo delle mele, dove la sessualità asseconda le stagioni della vita.
Ma il tempo, ahimè, è passato e il web, nel frattempo, ha rivoluzionato l’accessibilità e la fruibilità delle informazioni, e Morra ci mette in guardia dai suoi pericoli: non solo pornografia, ma anche sexting, revenge porn e bullismo cibernetico.
Pornolescenza non sembra essere destinato alla sola lettura. È il manifesto di un movimento che sfida la presunzione di un’immagine pornografica di arrivare indisturbata tra le mani di un ragazzino inconsapevole, accorcia la distanza genitore-figlio e preserva la sessualità, quella sana e tangibile, in nome di valori senza tempo come la libertà e l’amore.
Lorena Di Blasi
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