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lunedì, Maggio 13, 2024
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Uccide il rivale d’amore e ferisce l’ex, Molinaro confessa l’agguato

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Giuseppe Molinaro ha ammesso le proprie responsabilità, infatti, si trova nel carcere di militare di Santa Maria di Capua Vetere. Si tratta del carabiniere che martedì pomeriggio ha sparato e ucciso il presunto rivale in amore Giovanni Fidaleo e ferito una 31enne con cui il carabiniere aveva avuto una relazione. Omicidio e tentato omicidio sono i reati di cui dovrà rispondere a seguito della mattanza consumata nel piccolo centro del sud pontino.

LA SCARICA DI COLPI CONTRO MIRIAM E GIOVANNI

Molinaro era in licenza straordinaria dal 22 febbraio scorso per gravi motivi di salute. Martedì sera si è recato nella struttura alberghiera, attualmente chiusa al pubblico, sicuro che avrebbe trovato insieme il 67enne direttore insieme alla 31enne Miriam Mignano. La donna in quella struttura aveva lavorato sino alla recente assunzione presso in un istituto di vigilanza privato. Come riporta il Corriere della Sera una scarica di colpi ha ucciso immediatamente Fidaleo tre proiettili tra addome e torace ed uno alla mascella.

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Dopodiché il carabiniere si è indirizzato verso l’ex Miriam raggiunta all’addome e al seno. Portato a termine il suo disegno, Molinari ha preso la macchina ed è fuggito, prima aveva preso i supporti della videosorveglianza dell’albergo, consegnandosi successivamente ai colleghi della caserma di Capua. Fidaleo è morto mentre la donna è stata affidata alle cure dei medici dell’ospedale Gemelli di Roma. Lei è stata sottoposta ad intervento chirurgico ed è attualmente ricoverata in terapia intensiva con prognosi riservata.

IL COMUNICATO DELLA PROCURA

Il punto sulle indagini è affidato ad una nota della procura di Cassino: “Il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale ha avuto una relazione sentimentale recentemente terminata. All’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali del citato albergo per i successivi rilievi specialistici da parte del RIS di Roma, la pistola d’ordinanza e l’autovettura (Ford Focus) del militare, 7 bossoli esplosi calibro 9 PB, tre frammenti di ogive, una spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, un dvr del sistema di video sorveglianza della struttura ricettiva verosimilmente non funzionante, tre telefoni cellulari (di cui uno appartenente a persona informata sui fatti). Al militare sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. La salma è stata trasportata presso l’ospedale di Cassino per il successivo esame autoptico“.

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