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venerdì, Maggio 10, 2024
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Google Pay è arrivato e promette di trasformare gli smartphone in portafogli digitali

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Il Mobile Payment è in costante e apparentemente inarrestabile crescita. A confermarlo è il nuovo Osservatorio condotto dal Politecnico di Milano, dal quale emerge che nel 2017 i pagamenti attraverso i dispositivi digitali hanno movimentato 70 milioni di Euro. Si prevede che entro il 2021 ci saranno 5,3 miliardi di smartphone abilitati al pagamento e che alla fine di quest’anno si toccherà, e forse si supererà, quota 3 miliardi.

Questo è il contesto che accoglie Google Pay, già attivo in 20 paesi e arrivato da poco anche in Italia. Molto probabilmente la maggior parte di voi sa già di cosa stiamo parlando, ma merita comunque ribadire per chi è poco avvezzo alla tecnologia estrema di cosa si tratta.

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Google Pay è la piattaforma del colosso di Mountain View grazie alla quale si possono fare acquisti utilizzando lo smartphone come fosse una carta di pagamento.

Tempo qualche anno, infatti, e si potrà lasciare il portafoglio a casa, perché ormai quel portentoso dispositivo di cui nessuno oggi può più fare a meno sta diventando il custode di tutti i nostri valori. Sia pratici che affettivi.

A dire il vero, però, Google non è certo un precursore, visto che Apple e Samsung hanno già messo da tempo sul mercato piattaforme analoghe, che, senza troppa fantasia, si chiamano Apple Pay e Samsung Pay. Ciò che ha in più il sistema di pagamento di Big G, almeno per gli utenti nostrani, è la compatibilità con tutti i dispositivi Android, visto che la verifica delle credenziali del cliente avviene attraverso l’account di Google e non tramite quello relativo al dispositivo posseduto. Se si considera che quasi il 90% degli italiani utilizza dispositivi Android. si comprende come l’arrivo di Google Pay rappresenti per il nostro paese una novità interessante.

Entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come funziona la nuova piattaforma. Ovviamente non è possibile eseguire transazioni se non si associa uno strumento di pagamento; la cosa importante è, però, utilizzare carte di credito, di debito o di pagamento emessa da una delle banche supportate. Per ora hanno già firmato l’accordo tutti gli istituti di credito più smart, compresi i 150 che fanno parte della rete di Nexi, la versione aggiornata e tecnologica di CartaSi. Se avete una carta Hype (approfondimenti su http://www.migliorcontocorrente.org/hype.htm), una carta N26 o una carta Widiba, tanto per fare tre esempi, potete stare tranquilli, perché sono emesse proprio da quegli istituti convenzionati che hanno nel loro DNA l’innovazione tecnologica e l’evoluzione dei pagamenti in mobilità. Se non l’avete non dovete preoccuparvi comunque perché già sono numerosi gli accordi in fase di trattativa e si prevede che molto presto la maggior parte delle carte MasterCard e Visa saranno accetate.

Una volta scaricata l’app di Google Pay sul proprio smartphone, ed attivata la possibilità di eseguire pagamenti, fare acquisti diventa facilissimo; nei negozi fisici, infatti, basterà avvicinare il proprio smartphone al lettore contactless senza neanche il bisogno di aprire l’app, mentre online sarà sufficiente autenticarsi con il proprio account Google e ordinare il pagamento. A tanta semplicità operativa sembra corrisponda un complicato metodo di secretazione dei dati sensibili, numeri di carta, pin e dati personali, che garantisce la massima sicurezza. Anche in caso di smarrimento o di furto, infatti, chi entra in possesso dello smartphone non potrà avere accesso a niente, grazie al servizio che permette di cancellare da remoto tutti i dati registrati sul dispositivo.

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