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giovedì, Aprile 25, 2024
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Scandalo sulla guida Feltrinelli: “Il Casertano è solo terra di camorra, evitatelo”

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Immaginate la scena. Siete un cittadino piemontese o, che so, friulano e state per partire per le vacanze. Avete scelto come meta la Campania, una terra bellissima e misteriosa al tempo stesso. Avete organizzato un giro che abbracci alcune delle meraviglie disseminate tra Napoli e Caserta – ma non solo. Prima di partire, però, decidete di comprare comunque una guida che, magari, possa ricordarvi una tappa che proprio non potete perdervi. Quindi, con la valigia già pronta, fate una breve tappa in edicola, prima della partenza. Tra le tante, scegliete la guida turistica Easy Rough, perchè l’editore è Feltrinelli – uno dei migliori, se non il migliore in Italia. Quindi, prendete il treno o l’aereo e, intanto, date una sfogliata alla guida che profuma di nuovo.

Non siete ancora arrivati a destinazione quando vi imbattete nelle pagine dedicate alla Provincia di Caserta. Stavate sorseggiando un succo o, magari, ve ne stavate lì tranquilli ma qualcosa vi gela il sangue nelle vene. Vi inquieta. L’area del Casertano “è una distesa di sobborghi poco entusiasmanti. Quasi del tutto dominato dalla camorra e a volte chiamato ‘triangolo della morte’, non è un’area in cui soffermarsi. Anzi, la cosa migliore da fare è attraversarlo senza fermarsi e raggiungere Caserta“. Immaginate la vostra faccia dopo aver letto queste righe. Non ci credete, siete confusi. Eppure è una guida turistica edita da Feltrinelli, non può non essere vero. Quindi, continuate a leggere qualcosa sulla Reggia di Caserta.

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La guida turistica edita da Feltrinelli, sulla quale il Casertano è descritto in modo assurdo – archivio InterNapoli

Si tratta di una struttura piuttosto monotona nella quale la dimensione supplisce all’ispirazione artistica. Solo le maestose scalinate centrali che salgono agli appartamenti reali colpiscono le corde giuste. Gli appartamenti stessi sono una grandiosa sfilata di stanze sovraccariche di dipinti e stucchi e arredate con qualche mobile in stile Impero, moda importata dalla Francia, con grandi, imperiose statue classiche e ritratti compiaciuti della dinastia borbonica (cercate quello del tarchiato Francesco I con i suoi figli dall’aria birichina)“. A questo punto, sbigottiti, vi dite che non può essere una descrizione fedele di uno dei luoghi dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Ecco, supponiamo che sia questa una storia fedele alla realtà. Ed è tutto vero, senza dubbio. Certo, qualcuno alla Feltrinelli dovrebbe dare delle spiegazioni e, magari, ritirare questo scempio.

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