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sabato, Aprile 20, 2024
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“Ha ordinato al bidello di lavarle l’auto”, bufera sulla preside: protesta degli studenti

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La preside chiede al bidello di lavarle i vetri dell’auto e gli studenti, in segno di solidarietà, occupano il cortile per una assemblea di un’ora e mezza. È accaduto ieri mattina al liceo classico Arnaldo di Brescia. In solidarietà al bidello, i ragazzi hanno poi dato vita ad un corteo per i corridoi mostrando sul petto post-it con la scritta “Io sono Gerardo”, il nome dell’operatore scolastico da anni in servizio presso l’istituto.

La richiesta sarebbe stata fatta qualche giorno fa, ma la notizia si è diffusa tra le prime ore di lezione e l’intervallo solo oggi che l’operatore scolastico non è al lavoro per permessi già concordati. “La richiesta della preside è stata una umiliazione per il nostro bidellodice uno studente -. Protestiamo e ci opponiamo tutti a questa richiesta assurda”.

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La preside, interpellata sull’accaduto, sostiene che il fatto non è avvenuto come raccontato. Sarebbe stato Gerardo, secondo quanto sostenuto dalla dirigente scolastica, a offrirsi di pulire il parabrezza dell’auto, dopo che lei gli aveva chiesto una spugna.

Le parole del legale del bidello Gerardo

In merito alla questione ha parlato Filippo Cocchetti, l’avvocato del bidello. Di seguito le sue dichiarazioni riportate su Il Corriere della Sera. “Gerardo non si è offerto di pulire l’automobile della dirigente scolastica, Tecla Fogliata. Ha ricevuto a lei un chiaro ordine” racconta, spiegando che la decisione del suo assistito di rivolgersi a un legale è nata “dopo aver letto le dichiarazioni della preside”. Già in passato, secondo il legale, l’uomo era stato sollecitato dalla dirigente a svolgere lavori non dovuti.

“Il 14 settembre – ha raccontato il legale – il bidello Gerardo era intento a svolgere il proprio lavoro con un collega. La preside si è avvicinata e, minacciando richiami ufficiali, gli ha chiesto di svolgere alcune mansioni a scuola”.

“Un modo di fare – ha proseguito Cocchetti – che ha influito sulla sensibilità di Gerardo Petruzzelli che da quel momento si è sentito in soggezione”. Circa un mese dopo, il 13 ottobre, un’altro episodio che ha visto protagonista il bidella Gerardo. “Intorno alle 9.30 – ha affermato l’avvocato Filippo Cocchetti – il signor Petruzzelli si trovava nella sala dove si fanno le fotocopie quando si è avvicinata la dirigente scolastica che gli ha ordinato di pulirle i vetri dell’auto in quanto sarebbe dovuta andare all’istituto di Castelcovati, dove è reggente. Al dipendente del liceo Arnaldo è stato chiesto, in modo perentorio, di pulire i vetri dell’automobile a causa della resina che cade dagli alberi”. Al “puliscimela!” della preside Tecla, ha proseguito l’avvocato Cocchetti, “non c’è stata alcuna offerta da parte del bidello: ha ricevuto un chiaro ordine”.

Un “chiaro ordine” che ha stizzito l’uomo. Arrabbiato perché non poteva dire di no, “considerando la minaccia del richiamo ufficiale di settembre” spiega ancora il legale. Gerardo si è così limitato a lanciare “in modo plateale la spugna a terra”. Alla scena avrebbero assitito alcuni studenti, ma anche da colleghi e insegnanti ai quali il bidello si sarebbe aperto qualche istante dopo. I giorni liberi chiesti dal suo assistito, tiene a specificare l’avvocato, sono stati presi esclusivamente per “quello che è accaduto il 13 ottobre” e “non ad altri problemi del bidello”.

Ad ogni modo la vicenda verrà discussa nelle sedi giudiziarie e il legale, si legge ancora sul Corriere, sta valutando sia di avviare un’azione giuslavoristica, in termini di mobbing, contro la preside, sia di procedere per diffamazione per quanto affermato dalla dirigente.

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