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venerdì, Marzo 29, 2024
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I genitori rifiutano la chemio per la figlia, Eleonora muore dopo un anno

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Dopo tortuose procedure e pratiche la Corte di Cassazione sigilla finalmente con punto fermo la condanna di due anni con l’accusa di omicidio colposo ai genitori di Eleonora, 17 anni. Lino Bottaro e Rita Benini, genitori della giovane ragazza, avevano rifiutato le cure di chemioterapia alle quali la figlia, affetta da leucemia linfoblastica acuta, avrebbe dovuto essere sottoposta.

“Poteva essere salvata”

La coppia di origine padovana ha visto l’assistenza dell’avvocato Raffaella Giacomin, nonostante ciò la difesa non ha evitato il duro responso. La Corte di Cassazione ha, infatti, condannato i due genitori. La decisione ha previsto delle implicazioni di primo e di secondo grado. Tale avversione risulta essere il risultato della accurate considerazioni che i medici avevano calcolato riguardo al caso di Eleonora. Nel momento in cui si fosse sottoposta alle chemio il personale sanitario ha stabilito che la 17enne avrebbe avuto l’80% di possibilità per salvarsi e sconfiggere la malattia. Eppure questi calcoli e ideologie non hanno avuto l’occasione e le valutazioni adeguate per essere comprovate. La famiglia della ragazza ha infatti deciso di sottoporre la figlia al metodo Hamer. Questa scelta medica prevedeva solo cicli di cortisone, agopuntura e somministrazione di vitamina c. Sfortunatamente questa scelta non ha provocato altro che l’avanzamento della malattia conducendo la giovane alla morte.

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Eleonora scopre della malattia

Tutto ha avuto inizio nel dicembre del 2015. In quel periodo Eleonora tornò a casa dopo scuola iniziando ad accusare vari malesseri. I giorni precedenti a quel dolore preoccupante avevano visto già la manifestazione di alcune problematiche avverse. Tra queste subentravano febbre e dolore alla ossa. Così la famiglia aveva richiesto una visita al medico di base a Bagnoli di Sopra. Eppure la verità emerge soltanto un mese dopo, nel 2016, quando Eleonora viene sottoposta ad alcuni accertamenti clinici. E’ in quel caso che le viene diagnosticata la leucemia. Di conseguenza immediato è il ricovero presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova. Dinnanzi a questa problematica i medici avevano predisposto immediatamente una cura di chemioterapia. Eleonora e la sua famiglia, però, rifiutano queste pratiche scegliendo un metodo alternativo. Si tratta di una procedura tedesca radiata dall’albo professionale. In modo specifico ci si riferisce alla ‘Nuova medicina germanica’.

La morte di Eleonora dopo la privazione della chemioterapia

Il 26 febbraio dello stesso anno Eleonora è dimessa dall’ospedale. Questo stesso giorno il Tribunale segna la sospensione della potestà genitoriale ai Bottaro. Alla famiglia è anche ordinato di concedere alla figlia di sottoporsi a dei cicli di chemioterapia in una struttura a loro scelta. Sulla base di ciò i genitori scelgono l’ospedale di Bellinzona, In Svizzera. Anche in questo caso, però, i genitori rifiutano le cure tradizionali scegliendo delle procedure alternative. Dopo un po’ di tempo la famiglia rientra in Italia facendo ricoverare Eleonora all’ospedale di Schiavonia nel padovano. Eppure il tentativo di sconfiggere la leucemia soltanto mediante il supporto delle vitamine risulta fallimentare. Eleonora muore il 29 agosto dello stesso anno.

“Rifarei tutto da capo”

Nei tre gradi di giudizio si stima che la famiglia abbia fortemente influenzato la ragazza non consentendole di scegliere le cure più adeguate alla situazione. Questo è quello che più volte ha stimato la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, la prima ad aver indagato i Bottaro. Nonostante le accuse seguenti alla morte della ragazza la famiglia ha continuato a marciare sulle proprie ideologie non dimostrando alcun segno di pentimento. “Credo nella giustizia divina, rifarei di nuovo tutto quello che ho fatto. Queste le parole della mamma della giovane Eleonora, fermamente convinta e soddisfatta dei propri atti.

 

 

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