I politici avrebbero comprato i voti dai clan di camorra per potersi assicurare la vittoria elettorale nel maggio del 2023, mentre i camorristi avrebbero accettato subito i soldi e la promessa della protezione politica.
Secondo le indagini condotte dai pm della Direzione Distrettuale Antmafia, Henry John Woodcock e Stefano Capuano, sarebbero stati Sabino De Micco e Antonietta Ponticelli le vere parti sostanziali dell’accordo di voto di scambio politico mafioso.
Il consigliere municipale di Fratelli d’Italia sarebbe stato il finanziatore della compravendita dei voti, invece, la figlia del boss ergastolano Gianfranco avrebbe avuto voce in capitolo all’interno del suo clan. Infine Giusy De Micco sarebbe la beneficiaria finale del sistema di corruzione, ma la 30enne candidata non è stata eletta nell’ultima tornata amministrativa a Cercola.
[nextpage title=”Gli indagati”]Rosario De Francesco, Giovanni De Micco, Giuseppe De Micco, Giusy De Micco, Carmine Fico, Antonietta Ponticelli, Ciro Manferlotti e il candidato sindaco Antonio Silvano sono indagati per aver inquinato le elezioni amministrative del maggio 2023.
La candidata di Europa Verde avrebbe pagato 30 euro per ogni voto ottenuto nel quartiere Carovita, di fatto, si tratta dell’ennesimo svilimento democratico rispetto al prezzo di 50 euro emerso nelle ultime indagini sul voto di scambio nelle diverse parti d’Italia.
[nextpage title=”I contatti tra politici e camorristi”]L’aspirante consigliera e il fratello Sabino sarebbero stati coloro che materialmente finanziavano i mafiosi per ottenere le preferenze dalle urne. Secondo le accuse i due fratelli e il padre avrebbero stanziato 1800 euro per l’acquisto di un pacchetto di 60 voti. Ponticelli, Giovanni e Giuseppina De Micco, Fico e De Francesco sono stati ritenuti legati ai clan Ponticelli-Fusco e ai De Micco De Martino: tutti avrebbero accettato il patto con i politici.
[nextpage title=”Come funzionava il Sistema”]De Micco, iscritta nella lista Europa Verde della quale era rappresentante di lista Antonietta Ponticelli, grazie ai soldi di suo fratello Sabino avrebbe stipulato un accordo con i clan radicati a Cercola e nell’area Napoli est. Inoltre la politica avrebbe pagato 1800 euro a Giovanni De Micco e alla figlia Giuseppina in cambio di un pacchetto di voti poi il clan avrebbe dato 30 euro a ciascun elettore. Queste somme sarebbero arrivate ai cittadini tramite importanti esponenti dei clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino.
[nextpage title=”Camorrista nel seggio elettorale”]I controlli all’ufficio elettorale hanno poi consentito di scoprire che Manferlotti, il presentatore della lista Europa Verde, avrebbe consegnato al presidente della terza sezione elettorale la nomina formale di Ponticelli a rappresentante di seggio. La collocazione della donna in quella sezione, che comprende la zona in cui abitano le famiglie Ponticelli e Fusco, rappresenterebbe una forte indicazione agli elettori sul candidato da far votare su indicazione del clan.
Chi è Sabino de Micco, le foto con i big della politica napoletana ed i voti comprati per la sorella
