Niente furti di auto a Mugnano. Fu questo il diktat, secondo il collaboratore di giustizia Salvatore Roselli, imposto al clan Licciardi dai vertici degli Amato-Pagano.
‘Frizione’ lo ha detto a chiare lettere nel corso di uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto per parlare di Antonio Bruno, ras del clan Licciardi arrestato la scorsa settimana insieme ad altre 7 persone.
Salvatore Roselli: “Quando Antonio Bruno è tornato libero al Don Guanella, mi pare fosse sempre il 2017, insieme a Omissis, Omissis 2 e Omissis 3 hanno deciso di gestire, nell’interesse del sistema, e, quindi, del clan, anche i cavalli di ritorno che fino ad allora erano gestiti dai ladri.
Per due volte è stata rubata la macchina di Marco Liguori e due volte è stata rubata la macchina di un altro affiliato. in questa occasione feci picchiare tre o quattro ladri del Don Guanella, i quali erano stati avvisati che nella zona nostra non dovevano rubare. A seguito di questo episodio arrivò la voce a Omissis e ci incontrammo. Gli dissi che se avessero rubalo un’altra volta a Mugnano non avremmo voluto sapere niente nel senso che avremo agito ovviamente con violenza. Mi assicurò che non sarebbe più successo e che i furti auto sarebbero andati sotto l’ala dei Liccìardi“.