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giovedì, Aprile 25, 2024
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Il sangue di San Gennaro si è sciolto, Napoli festeggia il miracolo laico

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Poco dopo le 11 il fazzoletto bianco annuncia aifedeli il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il prodigio che tradizionalmente si ripete il 16 dicembre è il terzo e ultimo dell’anno, dopo quelli del sabato che precede la prima domenica di maggio e del 19 settembre, festa di San Gennaro.

Delle tre date dell’anno in cui si ripete il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, quella del 16 dicembre è forse la meno nota, ma allo stesso tempo è quella maggiormente legata ad una storia di salvezza della città di Napoli.

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Il 16 dicembre si celebra il “miracolo laico”, nel ricordo di quella devozione che il popolo di Napoli fa al suo Santo per difendersi dalla furia del Vesuvio che nel 1631 minacciava di raggiungere la città. Anche in questa data, al pari del 19 settembre e della prima domenica di maggio, avviene la liquefazione del sangue del Santo.

L’eruzione del Vesuvio del dicembre 1631, avvenne dopo 130 anni di inattività. I flussi piroclastici raggiunsero le città di Portici, Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata, che furono semidistrutte e che contarono circa tremila furono i morti accertati. Anche dalla parte del Monte Somma la distruzione fu quasi totale: gravissimi i danni subiti dalle città di Ottaviano e Somma Vesuviana.

Il primo lancio di stamattina

Napoli era in ansia per il mancato ‘miracolo’ di San Gennaro. Stamattina, infatti, il sangue del Santo non si era sciolto.

Dopo la Santa Messa, officiata da monsignor Vincenzo De Gregorio, abate prelato della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, intorno alle 10 si è proceduto a scoprire l’ampolla contenente il sangue del Santo.

De Gregorio ha però intimato ai fedeli, durante la messa, di non riporre scaramanzia nell’avvenimento e di non considerarlo necessariamente come causa di sventure e cattivi presagi, come invece prevede la superstizione.

Si tratta del terzo e ultimo dell’anno, dopo quelli del sabato che precede la prima domenica di maggio e del 19 settembre, festa di San Gennaro.

NAPOLI, IL CULTO DI SAN GENNARO PATRIMONIO DELL’UNESCO: C’E’ LA PROPOSTA

Tre volte l’anno San Gennaro, il santo patrono della città di Napoli, tiene col fiato sospeso i cittadini napoletani in attesa che si compia il miracolo, l’atteso scioglimento del sangue. Sangue che, secondo la credenza popolare, fa tirare un sospiro di sollievo ai cittadini se dovesse sciogliersi, ma che desta innumerevoli preoccupazioni su cattivi presagi e sventure in caso di mancato scioglimento.

Ed è questo che il Comune di Napoli vuole candidare all’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, il culto e la devozione di San Gennaro.

 

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