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sabato, Aprile 20, 2024
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La sanità napoletana fa scuola nel mondo, bimba recupera l’udito dopo l’intervento al Santobono

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Una vera e propria gioia quella che il Santobono-Pausilypon di Napoli ha regalato ad una piccola paziente e alla sua famiglia. Una bimba, infatti, è tornata a sentire grazie ad un intervento di ricostruzione in 3D dell’osso temporale. Precisamente il primo nel suo genere in Italia (almeno stando a quanto riferito dai sanitari) senza l’utilizzo della tecnologia con la patologia in questione. Ad operare è stata  l’Unità operativa di Chirurgia protesica della Sordità Infantile.

L’intervento della bimba al Santobono

Torna a sentire grazie a un intervento di ricostruzione in 3D dell’osso temporale. Nell’ospedale pediatrico Santobono-Pausillipon di Napoli, i medici hanno sottoposto ad un intervento una piccola paziente ipoacustica. Il primo nel suo genere in Italia (secondo quanto riferito dai sanitari) con inutilizzo della tecnologia, a supporto della patologia in questione. Un intervento eseguito dall’Unita operativa di Chirurgia protesica della Sordità Infantile. La bambina era  affetta da Atresia Auris. Si tratta di una malformazione congenita con assenza del padiglione auricolare, del condotto uditivo esterno e dell’orecchio medio. Per questo presentava un grave deficit uditivo e quindi problemi di apprendimento scolastico.

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Ad eseguire l’intervento chirurgico dall’equipe composto dai dottori Antonio della Volpe, direttore del dipartimento, De Lucia, Varicchio e Granata della Chirurgia Protesica della Sordità Infantile, che è Centro di riferimento regionale per gli impianti cocleari pediatrici del Santobono, utilizzando, per la prima volta in Italia, una tecnica innovativa in campo otochirurgico per la pianificazione preoperatoria. Con l’utilizzo di moderni software di elaborazione di immagine è stato prodotto, a partire dall’esame TC, un modello digitale 3D della zona di interesse sul quale è stato effettuato un planning chirurgico pre-operatorio, grazie al quale è stato possibile visualizzare più accuratamente l’anatomia del paziente e stabilire la strategia operatoria con estrema precisione.

Infine, mediante stampa 3D, si è realizzato un modello anatomico della struttura di interesse estremamente accurato e realistico. Questo ha permesso di aumentare la capacità di comprensione del caso specifico da affrontare. Il risultato raggiunto è stato possibile attraverso la collaborazione del Santobono con un ingegnere biomedico, Luigi Iuppariello che ha permesso la realizzazione del modello in 3D.

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