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martedì, Maggio 7, 2024
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L’anatema del Vescovo contro la camorra con la citazione di Sorrentino: “E’ un cancro che verrà sconfitto, Napoli non ti disunire”

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L’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, in occasione dell’omelia dell’Immacolata nella chiesa del Gesù, ha usato parole dolci e dure allo stesso momento, per esortare ancora di più la città a fare quello che, si può dire, fa da sempre, ossia lottare per superare le difficoltà e i problemi.

OMELIA DELL’IMMACOLATA, DON MIMMO BATTAGLIA CITA SORRENTINO E LAPIERRE

E lo fa citando Paolo Sorrentino, il regista napoletano autore de “La grande bellezza” e di “E’ stata la mano di Dio”, prendendo in prestito una citazione tratta proprio da quest’ultimo: “Non ti disunire”. 

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Mentre, citando Dominique Lapierre, scrittore scomparso il 3 dicembre scorso: “Napoli, tu sei la città della gioia – prendendo a prestito il titolo del suo romanzo più famoso –. Non della gioia superficiale, non di quell’allegria che fugge dai problemi trovando nella superficialità un rifugio dall’impatto con la dura realtà quotidiana. No, tu sei la città della gioia perché hai imparato nel corso del tempo, tra le vicende della storia a guardare oltre le nuvole nella certezza che il sole c’è sempre, anche quando per qualche attimo viene ostruito dal grigiore della tempesta”.

“LA CAMORRA UN CANCRO MORTIFERO DELLA NOSTRA TERRA”

Poi, l’atto di accusa alla criminalità organizzata:

“Penso alla tempesta della camorra, un cancro mortifero della nostra terra sempre arginato e combattuto da tanti uomini e donne che attraverso il proprio lavoro istituzionale, l’associazionismo, l’impegno della denuncia e il volontariato ne hanno ostacolato e tuttora ne ostacolano la vittoria, avvicinandone sempre più la sconfitta, si perché come ogni fenomeno di male anche questo, anche la camorra sarà sconfitta, ve lo assicuro, senza titubanza alcuna. Napoli quante battaglie hai affrontato e affronti ogni giorno ma non lo fai mai con gli occhi tristi e il viso spento; lo fai invece con una decisa allegria, con una gioia radicata nel cuore, con quell’audace entusiasmo sostenuto dalla speranza e rafforzato dalla certezza di non essere soli, di essere comunità, di essere popolo. Si, il popolo napoletano è gioia, e la sua gioia si alimenta nella scelta quotidiana di camminare insieme, di tenersi la mano, di non andare soli, perché soli si perde sempre sul lungo termine ma insieme, anche se forse è più faticoso, si vince sempre. E tu Napoli nella storia questo lo hai dimostrato tante volte e sono certo che anche oggi, in questo tempo complesso e difficile, lo dimostrerai, vincendo con il bene ogni male, con la medicina del tuo amore ogni ferita sanguinante”.

 

 

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