«Ho visto mia figlia morta in una pozza di sangue. È un’immagine che non dimenticherò più». È il drammatico racconto di Maria Rosaria Tommasino, madre di Noemi Riccardi, la ragazza di 23 anni di San Paolo Bel Sito uccisa a coltellate dall’altro figlio, il 25enne Vincenzo che, dopo averla colpita con almeno una ventina di fendenti, ha fatto una videochiamata alla madre mostrandole il corpo.
La mamma di Noemi Riccardi: “Avevo denunciato più volte ma mi hanno lasciata sola”
La donna, ai microfoni di Ore 14 sera, su Rai Due, racconta di un’aggressività che si era già manifestata in passato. «Ho fatto anche delle denunce, ho chiesto aiuto, ma mi hanno lasciata sola. Se avessero messo mio figlio in una clinica sarebbe stato meglio – spiega – Certo, anche lui è mio figlio, ma mi sarei sentita sicura se fosse stato messo in un centro specializzato».
Quelle denunce dopo le pregresse aggressioni, il ragazzo non le aveva accettate. «Mi sono resa conto che uccidendo Noemi voleva punire me per le denunce fatte. Voleva che le ritirassi», ricostruisce la donna.
Maria Rosaria spiega, inoltre, quali fossero le cause di quelle liti così frequenti: «Mia figlia aveva un problema motorio anche se lieve. Era lenta in alcuni movimenti, in particolare era lenta a lavarsi. Perdeva tanto tempo nel bagno, anche un’ora e mezza. Vincenzo questo non lo sopportava».
La donna è straziata: «Lui è cattivo. Non ce la faccio a perdonarlo. Con quelle sue mani ha massacrato mia figlia con un coltello da cucina. Voglio giustizia», conclude.
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