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giovedì, Aprile 18, 2024
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«La Vanella fu il terzo incomodo a Secondigliano», la strategia del gruppo di ‘o marenar

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Gli inquirenti hanno ricostruito quanto accaduto nella terza faida di Scampia.
Come la cronaca giudiziaria ha illustrato, infatti, all’interno del clan Di Lauro. consorteria criminale egemone sui territori di Secondigliano. Scampia e Melito, si sono invero susseguite — tra il 2004 ed il 2007 — due sanguinose “faide”. Più precisamente, tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005 si è verificata, attraverso una lunga serie di omicidi ed attentati. una prima faida a seguito della scissione (la ‘girata’) di un gruppo capeggiato da Amato Raffaele c Pagano Cesare, seguiti dalle famiglie Notturno, Marino e Abbinante. all’esito della quale al clan Di Lauro è rimasto fedele il gruppo di via Vanella Grassi. all’epoca capeggiato da Petriccione Salvatore, detto ‘Totor o marenar’. cd il gruppo operante sul rione Berlingieri, guidato da Lucio De Lucia.

Nel 2007 il gruppo della “Vanella Grassi”, capeggiato da Petriccione Salvatore, Guarino Rosario e Accurso Antonio è passato con gli “scissionisti” (compiendo. per sancire il nuovo accordo, l’omicidio di Pica Giuseppe). di talchè al clan Di Lauro, dopo la seconda faida. è rimasto solo il controllo del “Rione dei Fiori” o “Terzo mondo”, ed agli scissionisti tutto il resto del territorio. Il gruppo delta Vinella Grassi, cresciuto e rafforzatosi sotto l’egida di tre personaggi – Mennetta Antonio, Magnetti Fabio e Guarino Rosario (che successivamente diverrà collaboratore di giustizia) — si è nel tempo affermato sempre più sugli scenari di Secondigliano e Scampia, stringendo alleanze con i Marino e Leonardi, e si è gradualmente riavvicinato al clan originario.

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E’ in questo momento (all’alba della terza falda) che si collocano le vicende dell’ultima operazione che hanno favorito – come si vedrà – la nascita di una organizzazione criminale dedita al narcotraffico al servizio di entrambe le consorterie criminali. Dopo la terza faida (che ha visto – tra il 2012 ed il 2013 – la Vinella Grassi contrapposta agli Abete Abbinante Notturno), la Vinella sarà padrona di Secondigliano. Scampia, Casavatore e San Pietro a Patierno. A raccontare alcuni interessanti retroscena è stato Gianluca Giugliano. Proveniente dalla famiglia dei Marino, storica famiglia di camorra di Secondigliano e
protagonista della scissione dai Di Lauro, ha osservato lo svolgersi degli eventi da una prospettiva di intraneo alla Vinella Grassi (che ha inglobato i MARINO dal dicembre 2011). Grazie al suo ruolo di killer, diviene uno dei luogotenenti dei Marino e a partire dal giugno-luglio 2008. viene messo al corrente delle decisioni della famiglia, nelle alterne vicende che hanno visto i MARINO entrare in un sotterraneo conflitto con gli AMATO PAGANO, per poi diventare protagonisti della scissione della scissione. Un’ulteriore frattura in un cartello composito formatosi a seguito di due faide (quella del 2004 e quella del 2007) dai DI LAURO. Per questo suo ruolo, è collaboratore preziosissimo per seguire quasi in contemporanea gli sviluppi di quella che è divenuta la terza faida di Secondigliano. comprendere le strategie, i repentini mutamenti di alleanze, gli omicidi che ne seguono. Soprattutto determinante per comprendere l’ascesa della Vanella Grassi sotto la guida di Antonio Mennetta, l’elemento realmente dirompente nel quadro degli assetti criminali di Secondigliano, poiché la famiglia MARINO viene letteralmente fagocitata dalla Vanella, tanto da divenire una cosa sola. Per l’ultimo periodo, è dunque un collaboratore da intendersi proveniente dalle fila stessa del clan della Vanella Grassi.

 

 

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