Tre capi di imputazione su quattro caduti. Questo il ‘risultato’ ottenuto al Riesame da Carmine Botta, ritenuto (insieme a Gennaro De Luca) il reggente del clan Contini. Il tribunale della libertà ha confermato per il ras il capo di imputazione relativo all’associazione mentre ha fatto decadere gli altri tre e cioè quello relativo all’estorsione ad una ditta edile impegnata in lavori di ristrutturazione ai Ponti Rossi e quelle relative ad un’intestazione fittizia di due autonoleggi.
Avvolte dunque le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Giuseppe Perfetto: Botta senior resta comunque dentro per il capo relativo all’associazione. Meglio è andata al figlio Luca che rispondeva solo di intestazione fittizia ed è stato completamente scarcerato dal Riesame.