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mercoledì, Aprile 16, 2025
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ll nuovo presidente della Serie A: “Sì al Var a chiamata. Restyling stadi il primo problema da risolvere”

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Tanti i punti toccato dal nuovo presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Cominciando con la situazione Var a chiamata come nel basket, passando per il formato del campionato di Serie A e intervenendo anche sulle questioni degli stadi italiani.

“Var a chiamata? Sono favorevole”

Positiva dunque la posizione di Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, per quanto riguarda la situazione del Var a chiamata. 

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“Personalmente sono favorevole al Var a chiamata. Ne dobbiamo ancora parlare in assemblea ma credo che molti la pensino come me”. Queste le parole di Simonelli che sarebbe aperto a questa nuova soluzione che sarebbe introdotta nella stagione 2025/2026 di Serie A. Ancora naturalmente nulla di confermato ma resta un’ipotesi valida.

20 squadre per rappresentare al meglio l’Italia

Ezio Simonelli difende il formato a 20 squadre della Lega Serie A nonostante le idee di snellire il campionato tagliando qualche squadra. Il presidente della Serie A ci tiene a sottolineare l’importanza di rappresentare l’Italia al completo e l’impiego di 20 squadre è il compromesso perfetto.

“Due campionati importanti come la Premier League in Inghilterra e la Liga in Spagna sono a 20 squadre. Con questo formato riusciamo a rappresentare tutta l’Italia: andiamo da Lecce a Como fino a Venezia”.

Simonelli individua anche una data per l’inizio della nuova stagione.

“Cominceremo il 23-24 agosto per evitare il calcio a Ferragosto. Non abbiamo fissato la data ma possiamo anticipare che al 99% l’inizio sarà in quel weekend.

Simonelli: Il calcio italiano ha seri problemi economici

Il presidente della Lega Serie A Simonelli non si è di certo tirato indietro sul sottolineare le lacune sul piano economico che vive oggigiorno il calcio italiano. Definisce la Premier League inglese “irraggiungibile” e sottolinea l’importanza del decreto crescita.

“Loro (Premier League) fatturano 4 miliardi e noi siamo a 1.2 miliardi. Siamo stati aiutati dal decreto Crescita che ha permesso di attrarre grandi campioni. Senza i benefici fiscali stiamo perdendo competitività. Se il calcio perde competitività la perde tutto lo sport italiano”.

“Gli stadi sono uno dei problemi principali”

Il presidente Simonelli ci tiene a sottolineare quanto gli stadi italiani siano arretrati e datati.

“Abbiamo degli stadi che hanno una età di 66 anni. E’ il primo punto su cui dobbiamo lavorare”.

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