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martedì, Maggio 7, 2024
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L’operazione al seno poi il dramma, la famiglia di Alessia Neboso denuncia la clinica Smeraglia: “Ce l’hanno uccisa”

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Sarà l’autopsia a fare luce sulle cause della morte di Alessia Neboso, una ventunenne deceduta dopo un intervento chirurgico a cui si era sottoposta per aumentare il seno.
La polizia di stato di Acerra, su disposizione degli inquirenti, ha sequestrato la salma in vista dell’esame autoptico.
La giovane, originaria di San Pietro a Patierno, quartiere alla periferia di Napoli, ha accusato un malore dopo la mastoplastica additiva eseguita a Napoli ed è deceduta in una casa di cura di Acerra, una settimana dopo l’intervento.

La giovane Alessia Neboso ha perso la vita dopo che la settimana scorsa è stata sottoposta ad un intervento di mastoplastica per aumentare il volume del seno presso la clinica Smeraglia a Gianturco. Purtroppo, le sue condizioni si sono deteriorate rapidamente e l’hanno portata d’urgenza alla clinica dei Fiori ad Acerra.

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Nonostante gli sforzi dei medici per salvarla, purtroppo ha subito un arresto cardiaco fatale. La famiglia di Alessia ha presentato una denuncia contro la clinica Smeraglia per scoprire la verità su quanto accaduto.

La notizia ha lasciato familiari e amici sconvolti e increduli. Attualmente, il corpo di Alessia è stato sequestrato e probabilmente verrà effettuata un’autopsia per determinare le cause del suo decesso.

Alessia Neboso è si era operata l’11 settembre in una clinica napoletana specializzata in interventi di chirurgia plastica e medicina estetica. L’intervento si era svolto di prima mattina: nel pomeriggio la ragazza era già a casa. «Fino al 18 era stata bene. I primi malesseri sono arrivati quella sera e sono proseguiti la mattina. Poi il progressivo peggioramento fino al giorno 20, quando è arrivata in clinica in codice rosso e in condizioni critiche». È morta per un arresto cardiaco. Ma è chiaro che è sempre il cuore a cedere quando gli organi sono irrimediabilmente compromessi».

Organi compromessi

Quando Alessia Neboso è arrivata in clinica, spiega il dottore, gli indici di funzionalità erano già tutti alterati. «Aveva i globuli bianchi a 17 mila e i reni non funzionavano già più», aggiunge Ciccarelli. Aveva anche difficoltà respiratorie: «L’abbiamo sottoposta a tutti gli esami possibili. Volevamo capire dove fosse localizzata la sepsi. Abbiamo fatto ecografia e Tac all’addome, ancora Tac al torace dalla quale si è capito che il problema arrivava dai polmoni». La stabilizzazione tentata dai medici non è bastata: Alessia è deceduta nonostante i tentativi disperati di salvarle la vita. Una sua cara amica racconta al quotidiano che quell’intervento era uno dei suoi sogni e che doveva precedere il matrimonio con il fidanzato storico. «Il complesso del seno piccolo Alessia lo ha sempre avuto. Anche se non è vero che era piccolo. Anzi, secondo me era quasi perfetto», aggiunge.

L’intervento al seno

La procuratrice aggiunta di Napoli Simona Di Monte ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. . I familiari, sotto choc per la perdita improvvisa e prematura, hanno sporto denuncia contro la struttura ospedaliera che aveva eseguito l’operazione chirurgica. La salma è stata posta sotto sequestro e, molto probabilmente, sarà effettuata un’autopsia per accertare le cause del decesso. Non si sa, infatti, cosa abbia potuto provocare la sua morte, soltanto nei prossimi giorni, dopo l’esito dell’esame autoptico, si potranno accertare eventuali responsabilità.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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