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giovedì, Marzo 28, 2024
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Lucravano sull’accoglienza dei migranti, arresti e sequestri a Benevento

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«Io faccio l’imprenditore: mi occupo del sociale sì, ma non sono mica un prete, devo fare utili». Così diceva a chi lo incalzava, accusandolo di truffa sulle spalle di persone che soffrono. Eppure, nel tempo, aveva incontrato pochissimi ostacoli. In tutto il territorio beneventano, il suo consorzio “Maleventum“, aveva messo radici ben salde. Ad oggi, infatti, sono circa tredici i centri per l’accoglienza dei migranti gestiti da Paolo Di Donato, amministratore e proprietario del consorzio Maleventum. Ciò vuol dire che sono posti letto per circa 800 richiedenti asilo. Ricordate la storia dei 35 euro al giorno per ogni migrante? Bene. Di Donato è colui che li intascava. Non i migranti. E non è tutto. Secondo la Procura di Benevento, Di Donato continuava ad intascare i fondi per il sostegno e l’accoglienza dei migranti anche quando questi se ne erano andati da un pezzo. Una truffa da circa 1 milione di euro, ai danni dello Stato, sulla pelle dei migranti. Chissà cosa ne pensa il Ministro Salvini, a riguardo.

Il business dei migranti, un affare di pochi sulle spalle di molti

In totale sono 36 gli indagati e 5 gli arrestati. Tra gli altri, c’è un funzionario della Prefettura di Benevento (Felice Panzone) e un carabiniere accusati a vario titolo di diversi reati di “truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, frode in pubbliche forniture, corruzione. Ma dovranno rispondere anche di rivelazione di segreti d’ufficio. L’indagine, nata nel 2015 e arrivata a conclusione questa mattina, ha riportato la verità al centro della questione pubblica. Nei giorni in cui le fake news sui migranti e sulla gestione dell’emergenza inquinano l’opinione pubblica, una triste storia che arriva da Benevento può riportare tutti sul Pianeta Terra.

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