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giovedì, Aprile 25, 2024
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Luigi Caiafa ucciso a Napoli a 17 anni, indagato l’agente che ha sparato

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C’è un buco di cinque ore tra il momento in cui Luigi Caiafa viene ucciso (alle 4,30 nella notte tra sabato e domenica) e quello in cui la famiglia si rende conto di quanto accaduto. Su questo punto insistono i familiari del giovane, assistiti dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, ucciso durante un tentativo di rapina all’angolo tra via Duomo e via Marina. Quel lasso di tempo così lungo è stato più volte evidenziato dal legale della famiglia Caiafa raggiunto telefonicamente dalla redazione di Internapoli.it:«Se il ragazzo è morto subito come emerso dalle prime notizie trapelate- spiega De Gregorio – perché i genitori non sono stati informati già nell’immediatezza dei fatti, questo lasso di tempo così lungo ci impone che sia fatta massima chiarezza sulla dinamica dei fatti». Primi accertamenti che emergeranno dagli accertamenti balistici e dall’analisi dei video di sorveglianza di alcune telecamere che, secondo indiscrezioni, avrebbero immortalato parte di quei momenti. Lo stesso avvocato De Gregorio ha tenuto a ribadire che Ciro Caiafa, padre di Luigi, non è mai stato indagato nè processato per fatti di camorra (come anticipato da Internapoli, leggi qui). La verità, oltre dagli accertamenti balistici, potrebbe pervenire anche dall’autopsia prevista nelle prossime ore. Proprio in riferimento a tale esame è stato inoltre iscritto nel registro degli indagati della Procura l’agente che ha sparato. Al poliziotto viene contestato l’eccesso colposo di legittima difesa: si tratta di un atto dovuto in vista dell’esame autoptico sulla salma della giovane vittima. Un esame irripetibile al quale il poliziotto potrà ora far assistere un consulente. Domani inoltre il gip deciderà se convalidare il fermo disposto dal pubblico ministero per Ciro De Tommaso (figlio di Gennaro alias Genny a carogna) che era in compagnia di Luigi e che avrebbe puntato la pistola contro gli agenti.

La ricostruzione dell’omicidio di Luigi Caiafa

La prima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine parte dalle 4,30. A quell’ora Luigi e il suo amico Ciro De Tommaso sono su un Piaggio Liberty (risultato rubato qualche settimana prima). I due hanno avvicinato tre persone a bordo di una Mercedes parcheggiata in via Duomo cercando di farsi consegnare soldi e cellulare. Proprio in quel momento la coppia di malviventi viene però notata da una pattuglia della squadra mobile di Napoli (sezione Falchi). I due ragazzi capiscono subito che si tratta di poliziotti e in quel momento De Tommaso, che siede sul sellino passeggero del Liberty, avrebbe puntato la pistola contro gli agenti. Uno degli agenti si sarebbe gettato per terra mentre l’altro avrebbe esploso tre colpi di cui uno mortale avrebbe colpito Luigi uccidendolo sul colpo. L’arma, una pistola giocattolo a cui comunque era stato tolto il tappo rosso, è stata sequestrata. A Ciro De Tommaso gli inquirenti della Procura di Napoli contestano, tra l’altro, la rapina aggravata e la ricettazione dello scooter. A suo carico ci sono gravi indizi di colpevolezza: le testimonianze delle tre vittime della rapina, la refurtiva, le armi e anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Il 18enne aveva con sè anche un coltello con lama di 7centimetri, arma anche questa sequestrata.

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