È di questa mattina sulla prima pagina del CdS l’ultima intervista rilasciata da Romelu Lukaku. L’attaccante belga ha toccato diversi temi, tra cui il proprio percorso personale, il rapporto con i suoi allenatori, la stagione attuale del Napoli e le sue condizioni fisiche.
Il rapporto con Conte e il gioco spalle alla porta
Romelu Lukaku, 9 gol e 7 assist finora in serie A, ha concesso una lunga intervista, sfoggiando il suo italiano pressochè perfetto, nella quale ha parlato spesso e volentieri del suo rapporto con Antonio Conte: “Prima di conoscere Conte odiavo giocare spalla alla porta, ma lui fu molto chiaro: “Se non migliori in questo aspetto non puoi giocare con me”. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità. Adesso a Napoli giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero in mezzo da solo. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti”.
Lukaku, l’attaccante del Napoli parla del tema del suo peso e della presunta pigrizia
Un altro tema trattato nell’intervista è stato quello del peso: “In Inghilterra avevano una percezione sbagliata. Per loro ero lazy, pigro. E io non ho mai reagito agli attacchi, alle critiche. Parlo pochissimo, lascio fare. Sono uno che fa il suo lavoro e poi va a casa dai figli. In Italia il giudizio si è capovolto di 180 gradi. Io un lavoratore“. Rispetto all’anno dello scudetto all’Inter: “Ora sono meglio di allora. All’Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue”.
Le favorite allo Scudetto e i difensori più forti
A Lukaku è stato chiesto dei difensori che lo hanno messo in difficoltà e delle favorite di quest’anno allo Scudetto: “Sui difensori sono bei duelli. Mi viene da dire Hien. E Bremer, Bremer è un bell’animale. Lo Scudetto da giocare con l’Inter. E con l’Atalanta e la Juve, che è a meno sei”
La situazione con il Chelsea
BigRom ha poi parlato delle sue ultime stagioni difficili, “sballottato” in giro dal Chelsea nei vari prestiti: “La prima volta non ero solo, fuori dal progetto del Chelsea c’erano anche Aubameyang e Ziyech. Ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili. Aspettavamo per settimane, rinunciando a numerose opzioni. L’estate scorsa sapevo che sarei venuto a Napoli. Il club dice non ti voglio più e decide quando e spesso anche dove finirai. Ma se sei tu a volertene andare, e per ragioni serie, non hai la possibilità di farlo. Ti portano all’ultimo, ti sfiniscono. Le società hanno rapporti con la stampa e ci vuole poco per mettere in difficoltà il giocatore, per far passare l’immagine sbagliata. Credimi, ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Un giorno vorrei chiarire tutti questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro”.
Lukaku sulla sua squadra del cuore e sulla passione di Napoli
Lukaku probabilmente non farà l’allenatore, ma ha espresso la preferenza di chiudere la carriera nella squadra dov’è emerso: “Chiuderò all’Anderlecht, la squadra del cuore, l’ho promesso a mio figlio che gioca lì”. Infine, sull’ambiente Napoli: “È davvero stimolante, qui a Napoli tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile“.
