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sabato, Aprile 20, 2024
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Marano. Lubrano aveva 2 pc in cella, il ras degli Orlando che minacciò ‘o Barone

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Armando Lubrano nascondeva due computer nella sua cella a Cagliari. Dal carcere il ras degli Orlando avrebbe tentato di comunicare con il suo gruppo criminale, così come ha riportato il Mattino.

L’evoluzione criminale avvenuta a Marano nell’estate del 2015, alla luce di un patto di belligeranza tra i Polverino e gli Orlando, non è stata esente da momenti di criticità nonchè da momenti di tensione vera e propria, in cui ci sono stati provocazioni da parte degli Orlando nei confronti di Antonio Polverino del figlio Salvatore, del fratello Vincenzo e del nipote Crescenzo. Emblematiche sono le frasi di Ruggiero Salvatore, ormai in quota effettiva agli Orlando, il quale racconta un significativo episodio, mostrando anche una certa soddisfazione concordando con le azioni criminali minacciate da Lubrano Armando ritenendole giustificate: «Zi Vincenzo te lo ha detto che ha detto vicino a quello…che se me ne devo andare da Marano ditemelo faccio le borse e me ne vado”…. ….“No dico quelli la di sopra, che figura di merda. Mo si vanno a mangiare pure la cosa, perchè Toratto li vuole conoscere. Giovedì o venerdi si vanno a mangiare una cosa…,
perchè Toratto li vuole conoscere. Mò ha detto Vincenzo “ci dobbiamo fare una imbriacata”…
vicino a o malomm e a Lorenzo … (riferisce quanto detto dal Vincenzo) :”perchè poi fra buoni
fratelli, quelli che siamo, quando uno si fa una imbriacata, stiamo nella ubriachezza pure se
una parola che hai da dire, la dici… se ci dobbiamare dare a palate cos’ per dirti che li diamo
perchè …diaciamo siamo fratelli. E tra di loro…alla fine si sono cagati sotto…“…segue il
discorso.. “perchè Armando gli disse: Vi uccido le femmine e pure e criature».
Si coglie da queste intercettazioni che il clan “Orlando” in particolare “Armando” (Lubrano Armando) aveva minacciato “vi uccido pure e … le femmine e le creature” alcuni appartenenti alla famiglia “Polverino”, atteso che si fa esplicito riferimento al luogo di provenienza di questi ultimi “quelli di la sopra, che figura di merda”; aiutano l’esatta decriptazione anche il riferimento a “Toratto”, da identificarsi in Polverino Salvatore, figlio del latitante Polverino Antonio “zi Totonno” ed a Vincenzo, daidentificarsi verosimilmente in Polverino Vincenzo, fratello del latitante Polverino Antonio.

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