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sabato, Aprile 27, 2024
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Mare Fuori, l’avvocatessa napoletana spiega su TikTok gli “errori giuridici” della serie tv

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Francesca Florio, avvocato e divulgatrice, spiega sui social tutti gli errori giuridici della serie tv Mare Fuori. L’avvocatessa napoletana è una delle principali divulgatrici social sui temi legali.

Le “critiche legali” a ‘Mare Fuori

L’amatissima serie tutta napoletana ‘Mare Fuori’ racconta le vicende di un gruppo di ragazzi reclusi in un’istituto minorile. Chi per sfortuna, chi per “eredità familiare” i destini dei giovanissimi protagonisti della serie che lancerà la sua quarta stagione domani, 1 febbraio, si incrociano. E’ proprio la famosissima ‘Mare Fuori’ la protagonista degli ultimi contenuti della Florio. Quest’ultima analizza scene e trama spiegando gli eventuali errori giuridici.

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I prodotti di fiction godono di quella che viene definita ‘sospensione dell’incredulità’; “silenzioso” patto tra spettatore e prodotto che prevede l’accettazione di ciò che non si riuscirebbe a fare nel ‘mondo reale’. Francesca Florio quindi ha solo evidenziato gli errori legali che dal suo punto di vista sono inaccettabili.

I casi di Carmine, Filippo e Silvia

Come per esempio parlando del personaggio di ‘Mare Fuori’ Carmine, spiega: “È assurdo che si trovi in custodia cautelare perché è incensurato ed ha agito per legittima difesa, con un testimone, Nina. Lui ha agito in ‘soccorso di difesa’ e uno dei presupposti di applicabilità delle misure cautelari in carcere è la ‘punibilità in concreto’. Se c’è causa di giustificazione la custodia cautelare non può essere applicata“.

Analizza poi il caso del ‘chiattillo‘, il personaggio di Filippo: “Finisce in Ipm ed è inspiegabile perché la sua vicenda appare chiaramente un incidente. È vero che gli amici lo incastrano ma al massimo trattasi di omicidio colposo. E per applicare una misura di custodia cautelare per un minore  il reato dev’essere punibile con almeno 9 anni di reclusione, mentre in questo caso sarebbero 5. Ma mettiamo il caso fosse omicidio volontario: oltre ai gravi indizi di colpevolezza per applicare la misura cautelare occorrerebbe o il pericolo di inquinamento delle prove o il rischio di reiterazione del reato o il pericolo di fuga. Cose che non ci sono,, perché viene descritto come un ragazzo perbene“.

Analizza infine il caso di Silvia Scacco: “È condannata per trasporto di sostanze stupefacenti in concorso con ignoti. Ma la durata della pena di Silvia è incredibile. Ci fanno vedere che lei riconosce Naditza che entra, dunque era già in Istituto da prima. E non è possibile una pena così lunga e soprattutto senza nemmeno un permesso. Assurdità poi è la sua liberazione così, di botto“.

I video dell’avvocatessa su ‘Mare Fuori’ hanno ovviamente attirato l’attenzione di altri avvocati, studenti e cultori della materia. Spiega Florio: “Lo scopo non è certo criticare la serie tv, ma sfruttare la sua popolarità per insegnare qualcosa. Credo molto nell’apprendimento attraverso l’intrattenimento. Se poi si riesce a trovare un pretesto con un prodotto così tanto popolare per diffondere delle pillole di diritto, beh, tanto di guadagnato“.

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