“E’ andato tutto bene, metti lo champagne in frigo”. Questa una delle frasi pronunciate da Giuseppe Di Mattia, autista e fiduciario del boss Domenico Pirozzi, dopo la sentenza della Corte di Cassazione. Di Mattia si era recato a Roma per assistere alla udienza, relativa al ricorso presentato dal legale di Mimì o’ pesante nell’ambito di un procedimento Penale che lo vedeva coinvolto. Di Mattia però sbagliò ad interpretare la decisione, infatti comunicò ad un altro soggetto che la sentenza era positiva ma cadde in errore perché aveva compreso che la Corte di Cassazione aveva rinviato la decisione, mentre in realtà la Corte aveva disposto il rinvio solo per la rideterminazione della pena per un singolo reato, confermando nel resto la sentenza impugnata, di 9 anni e 8 mesi, che così divenne definitiva. A quel punto contattò gli affiliati dicendo di organizzare una festa per la bella notizia, inducendo in errore anche il boss Pirozzi, il quale fu arrestato il giorno dopo, precisamente il 5 novembre 2020, proprio in virtù di quella sentenza definitiva.
Pirozzi fu sorpreso dai carabinieri in una nota palestra di Villaricca. Il provvedimento di carcerazione risultò inaspettato. Al momento dell’arrivo dei militari del ROS, su un bancone posto nell’area relax della palestra vi era una bottiglia di spumante “Ferrari” ancora chiusa da poco estratta dal frigorifero e 7 calici vuoti.
Dalle indagini è emerso che il titolare della palestra tardò consapevolmente le operazioni dei militari, ritarnando l’apertura della porta aiutando dunque Pirozzi a sfuggire alla cattura, che però avvenne lo stesso in un locale adiacente alla palestra a cui si accedeva tramite una porta. Inoltre presso la struttura – secondo gli inquirenti – si svolgevano summit e riunioni tra gli affiliati. Per questo motivo il titolare è stato indagato per favoreggiamento personale