Quella ragazza doveva essere sua e sua soltanto. Per tale motivo aveva iniziato a minacciarla e perseguitarla fino alla coraggiosa denuncia della ragazza. Inchiesta poi culminata con l’arresto di Davide Buonocore, nipote del ras dei Contini (e braccia destro di Nicola Rullo) Roberto Murano (anch’egli arrestato) e di altri loro familiari. Buonocore è stato condannato questo pomeriggio davanti al gup del tribunale di Napoli Luca Della Ragione: per lui stabiliti quattro anni di reclusione. Pena più mite per Murano che ha rimediato un anno con riqualificazione del reato in minacce mentre gli altri imputati, tutti imparentati con Buonocore, sono stati scarcerati. Si tratta della moglie e della figlia di Murano, Stefania Palumbo e Anna Murano, e delle sue cognate della prima, Carmela e Annamaria Palumbo: erano tutti difesi dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Andrea Imperato (che difende insieme al collega solo Roberto Murano e la moglie) che hanno ottenuto per i loro assistiti due anni con sospensione della pena. Una linea efficace che ha ridimensionato le accuse se si pensa che la Procura aveva invece chiesto per Murano e Buonocore cinque anni a testa. Fondamentali le argomentazioni dei difensori che sono riusciti a ridimensionare le accuse dei loro assistiti ottenendo che la qualificazione del reato fosse quella di minacce rispetto alla imputazione di stalking che resta dunque solo a carico di Buonocore.
Le minacce alla giovane
Un calvario quello vissuto dalla ragazza iniziato quando lei aveva 13 anni e quando attira le attenzioni di Buonocore, rampollo del clan Contini e soprattutto nipote di Roberto Murano, ‘pezzo da novanta’ del gruppo. Lui aveva deciso che quella ragazza doveva essere sua. Sua e basta e per ribadirlo aveva più volte fatto leva sulla sua appartenenza ad una famiglia ‘conosciuta nel quartiere’. Addirittura in una circostanza la zia di Buonocore l’aveva accusata di aver “sfruttato economicamente il nipote”. Una relazione imposta che non dava respiro alla ragazza costretta, anche quando Buonocore finì in carcere per una stesa a piazza Mercato, a intrattenere attraverso videochiamate imposte dai parenti del giovane. Dopo mesi trascorsi in questo modo Buonocore ottenne gli arresti domiciliari ma lei nel frattempo aveva trovato il coraggio di lasciarlo fino all’apice della vicenda quando una sera Buonocore, dopo aver appreso che la ex aveva una nuova relazione, si presentò sotto casa accompagnato dalla zia: “Appena scendi ti devo sparare” e rivolgendosi al fratello della ragazza “Sei morto”.