14.6 C
Napoli
giovedì, Maggio 2, 2024
PUBBLICITÀ

Morto dopo le bugie sulla laurea, parla la mamma di Riccardo: “Proviamo sensi di colpa”

PUBBLICITÀ

Luisa Cesaron, la madre di Riccardo Faggin, ha rilasciato un’intervista rilasciata a La Repubblica. Il ragazzo, 26 anni, è morto in un incidente stradale il giorno prima della laurea, poi rivelatasi inesistente. A casa era tutto pronto: la festa e il regalo da consegnare dopo la discussione della sua tesi, ma per Riccardo non era prevista alcuna seduta. E con il dramma dell’incidente, sono emerse le bugie che il giovane aveva raccontato. Alla famiglia aveva detto di aver raggiunto la fine del suo percorso di studi ma aveva passato solo una manciata di esami.

MORTE RICCARDO FAGGIN, LA MADRE: “PROVIAMO SENSI DI COLPA PER NON AVERLO CAPITO”

Queste le parole della madre di Riccardo: “Gli chiedevamo notizie sugli esami che stava facendo, gli dicevamo di fare in fretta. Sono cose che tutti i genitori dicono, ci sembrava la normalità. E invece ora proviamo un gran senso di colpa per non aver capito nostro figlio. Lo vedevamo un po’ fermo e lo riprendevamo perché si muovesse con questa benedetta laurea e forse lo abbiamo aggredito troppo. Ai più giovani vorremmo dire di confrontarsi con i genitori se ci sono problemi. Tirate fuori ciò che avete dentro, altrimenti si creano muri impossibili da scavalcare”. 

PUBBLICITÀ

La donna ha voluto poi lanciare un appello anche alle famiglie: “Se i vostri figli raccontano qualche bugia, provate a comprenderli. Cercate di captare i segnali di disagio anche nelle piccole cose. A noi sembrava che Riccardo avesse solo qualche giornata strana, invece aveva indosso una maschera e noi non ce ne siamo mai resi conto”.

“NON VOLEVA DELUDERCI, SE AVESSE PARLATO, LO AVREMMO AIUTATO”

La madre del 26enne ha infine raccontato al quotidiano gli ultimi giorni di sofferenza silenziosa dello studente. “Abbiamo visto che non si dava da fare, ma davanti a questo baratro mi chiedo quanto sia stato male. Lui non voleva deluderci. Se ce lo avesse detto, avremmo provato ad aiutarlo. Il tutto si sarebbe concluso con una pacca sulla spalla dopo una litigata. Riccardo era solo e non aveva nessuno con cui parlare. Se avesse avuto amicizie più salde forse sarebbe stato diverso. All’università non era riuscito a stringere legami e la pandemia poi lo aveva chiuso in casa. Ultimamente mi sembrava che si stesse riprendendo ma non era così”.

 

 

 

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Video – ‘Ti spariamo nelle gambe’, Borrelli minacciato a Casalnuovo

"Ti spariamo due botte nelle gambe". E' stato inseguito e minacciato il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, che...

Nella stessa categoria