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‘Oltre la notte’, da Curia a Solimena: Capolavori di pittura meridionale in mostra al Jambo

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Il magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio sostiene che la parola Giustizia non può fare a meno della ribellione. Nell’Agro aversano, famigerata terra per aver dato i natali agli uomini dell’esercito del Male del potente clan dei casalesi, la scelta di portare l’arte, la bellezza, la luce in uno dei beni sottratti alla criminalità è un atto di ribellione. È questa l’idea che si colloca alla base della mostra Oltre la notte (Da Curia a Solimena – Capolavori di pittura meridionale) a cura di don Gianni Citro e organizzata dalla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. (Cultura Religioni e Arte), le cui finalità sono ben compendiate nella massima “arte per capire il mondo/arte per la promozione umana”. Con questa mostra inizia una nuova storia a Trentola-Ducenta, fondata su un patto di responsabilità sociale, tra il mondo della cultura made in Campania e delle Istituzioni al servizio dello STATO. Il vernissage, composto da 28 dipinti provenienti da varie collezioni private, verrà inaugurato il 5 dicembre prossimo alle 17,00 a Trentola-Ducenta (Ce) presso il Centro Commerciale Jambo1. Dopo il buio di un passato di collusioni e interazioni con la criminalità organizzata, a tre anni esatti dal sequestro, la mostra di pittura “Oltre la notte” è il coronamento dello straordinario lavoro di dialogo inter istituzionale tra organi dello STATO. Di quella simbiotica collaborazione tra l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e la Magistratura che hanno avviato il radicale risanamento etico, morale, organizzativo, gestionale e commerciale del Jambo. Uomini delle ISTITUZIONI impegnati, ormai senza sosta, nel ripristino della legalità, dello sviluppo e dell’etica economica, finanziaria e culturale nella gestione del Centro Commerciale. Il Jambo, per conto economico, gestione e sviluppo aziendale, continua ad essere un modello all’avanguardia e riferimento nazionale nel settore della gestione dei beni confiscati e sequestrati alle mafie. “Oltre la notte” – così come concepita dallo stesso curatore – è un percorso, un viaggio, un itinerario in cui il visitatore-protagonista, attraverso l’arte, si allontana gradatamente dalla sponda della notte per raggiungere un definitivo, seppur personale, approdo di luce. Le opere – collocate storicamente nell’arco temporale che va dalla seconda metà del ‘500 ai primi decenni del ‘700 e, pertanto, espressione del barocco di scuola napoletana – sono tutte intessute di quella sottile armonia tra opposti (tormento-beatitudine, profano-sacro, nero-bianco, male-bene, tenebre-luce) sul cui confine si colloca la verità. In questo percorso ideale e reale, le opere pittoriche non sono localizzate, attraverso un’anchilosata logica museale, secondo cui l’arte è accessibile ai pochi, bensì son poste con l’intento, che l’arte sia per i molti. Infatti, il visitatore reale non è solo (ed esclusivamente) l’intellettuale, ma anche l’uomo della strada, la massaia, il bambino e l’anziano. Semplicemente la famiglia. Mai prima d’ora nell’Italia Meridionale, in un urban market, ai fruitori e clienti era stata data l’occasione di poter “incontrare”, passeggiando, i dipinti, l’arte della pittura di Francesco Curia, di Teodoro d’Errico, di Santafede, di Filippo Vitale e di Assereto, di Falcone, di Massimo Stanzione e, infine, di Francesco Solimena. Non è, forse, questo un gesto di manomissione (nel senso latino di liberazione e di riscatto) di una terra incatenata, per storia e per attitudini nelle maglie strette della criminalità organizzata? L’istallazione “Oltre la notte” che sarà possibile visitare sino al 5 febbraio 2019, è anche e soprattutto un atto di Giustizia che come scriveva il filosofo statunitense John Rawls “è il primo requisito delle istituzioni sociali, così come la verità lo è dei sistemi di pensiero”. Partendo dal presupposto che la Giustizia è uguaglianza, la realizzazione di questo progetto sociale e culturale rende più che mai attuali ed operativi i precetti e i programmi che i nostri padri Costituenti scolpirono in quella composita filigrana di disposizioni della Carta Costituzionale: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che (…) impediscono il pieno sviluppo della persona umana (…)”, e che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura (…)”, “l’arte e la scienza sono libere”. E, se per i credenti il fondamento della giustizia umana è Dio riconosceranno in quest’azione un atto di giustizia cristiana (in ebraico zedakah: armonia tra opposti) perché, con questo gesto d’amore verso la propria terra madre, si è cercato di ridare a ciascuno il suo, riportando la luce in un luogo in cui la notte della camorra è stata lunga.

Le opere in esposizione

  1. Francesco Curia (Napoli, 1565 – Napoli, 1608) Annunciazione Olio su tavola, 106×116 cm. Coll. priv.
  2. Teodoro d’Errico (Dirck Hendricksz) (Amsterdam, 1544 – Amsterdam, 1618) Nativit Olio su tavola, 94×124 cm. Coll. priv.

3. Fabrizio Santafede (Napoli, 1560 – Napoli, 1628) San Gennaro in gloria Olio su tela, 118×160 cm. Coll. priv.
4. Fabrizio Santafede (Napoli, 1560 – Napoli, 1628) Flagellazione di Cristo Olio su tela, 121×164 cm. Coll. priv.
5. Jan Roos (Anversa, 1591, Genova, 1638) Angelica e Medoro Olio su tela, 150×295 cm. Coll. priv.
6. Andrea Vaccaro (Napoli, 1604 – Napoli, 1670) Sacra Famiglia con S. Anna e S. Gioacchino Olio su tela, 228×179 cm. Coll. priv
7. Andrea Vaccaro (Napoli, 1604 – Napoli, 1670) Deposizione Olio su tela, 143×192 cm. Coll. priv.
8. Filippo Vitale (Napoli, 1589 – Napoli, 1650) Caino e Abele Olio su tela, 149×197 cm. Coll. priv.
9. Giuseppe Piscopo (…., 1609 – …., 1656) Trionfo di Davide Olio su tela, 143×156 cm
10. Giuseppe Assereto (…, … – …, …) San Giacomo alla Marina Olio su tela, 152×190 cm. Coll. priv.
11. Giovanni Ricca (Napoli, 1603 – …., 1656) San Matteo e l’Angelo Olio su tela, 62×75 cm. Coll. priv.
12. Massimo Stanzione (Frattamaggiore o Orta di Atella, 1585 – Napoli, 1656) Sacra Famiglia Olio su tela, 148×129 cm. Coll. priv.
13. Luca Giordano (Napoli, 1634 – Napoli, 1705) San Michele Arcangelo Olio su tela, 205x 160 cm. Coll. priv.
14. Luca Giordano (Napoli, 1634 – Napoli, 1705) Adorazione dei Pastori Olio su tela, 117×112 cm Coll. priv.
15. Luca Giordano (Napoli, 1634 – Napoli, 1705) San Francesco Olio su tela, 74×62 cm. Coll. priv.
16. Johann Heinrich Schönfeld (Biberach an der Riß, 1609 – Augusta, 1684) … Olio su tela, 94×128 cm. Coll. priv.
17. Aniello Falcone (Napoli, 1600 o 1607 – Napoli, 1665) Martirio di San Gennaro Olio su tela, 86×128 cm. Coll. priv.
18. Carlo Sellitto (Montemurro, 1581 – Napoli, 1613) Salomè riceve la testa del Battista Olio su tela, 98×134 cm. Coll. priv.

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  1. Giovanni Bernardino Azzolino (Cefalù, 1572 – Napoli, 1645) San Giovanni Evangelista Olio su tela, 48×59 cm. Coll. priv.
  2. Nicolas (?) Tournier (Montbéliard, 1590 – Tolosa, 1630) San Andrea Olio su tela, 96×121 cm. Coll. priv.
  3. Maestro di Fontanarosa Attivo a Napoli nella prima metà del ‘600. Orfeo Olio su tela, 74×101 cm. Coll. priv.  
  4. Nicola Malinconico (Napoli, 8 agosto 1663 – Napoli, 25 marzo 1726) Sacrificio di Isacco Olio su tela, 101×130 cm. Coll. priv.
  5. Nicola Malinconico (Napoli, 8 agosto 1663 – Napoli, 25 marzo 1726) San Giovanni Battista Olio su tela, 74×101 cm. Coll. priv
  6. Gaspare Traversi (Napoli, 1722 – Roma, 1770) Coronazione di spine Olio su tela, 63×48 cm. Coll. priv.
  7. Niccolò de Simone (Liegi, … – 1677 ?) San Giovanni Battista Olio su tela, 115×136 cm. Coll. priv.
  8. Francesco Solimena (Canale di Serino, 4 ottobre 1657 – Barra, 5 aprile 1747) Madonna, bambino e San Giovannino Olio su tela, 50×62 cm. Coll. priv.
  9. Francesco Solimena (Canale di Serino, 4 ottobre 1657 – Barra, 5 aprile 1747) Angelo custode Olio su tela, 75×103 cm. Coll. priv.
  10. Giovanni Battista Beinaschi (Fossano o Torino, 1636 – Napoli, 28 settembre 1688) Liberazione di San Pietro Olio su tela, 86×175 cm. Coll. priv.

La mostra “Oltre la notte” è un percorso tra dipinti antichi che vanno dalla seconda metà del ’500 ai primi decenni del ’700, seguendo la vena sottile che alimenta di potenti passioni, di tormento e di beatitudine, la pittura del Meridione d’Italia. Il Sud e, in modo assolutamente speciale, Napoli, hanno reso ineguagliabile, nelle forme dell’arte, l’interpretazione dei fatti, sacri e profani, e l’hanno tradotta in un immaginario animatissimo e non pi convenzionale.

Sarà visibile dal 5 dicembre al 5 febbraio 2019.

 

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