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giovedì, Marzo 28, 2024
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Napoli. Prof universitario perde tre dita a causa dei botti di Capodanno: “Ho fatto una sciocchezza”

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Ciro Belfiore, ex professore universitario, 77enne, originario di Portici, ha perso 3 dita a causa dei petardi. Durante il cenone di Capodanno si stava accingendo ad accendere la miccia di uno dei fuochi d’artificio che aveva acquistato quando uno dei botti gli esplode in mano. Si è recato subito all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove gli hanno amputato parzialmente tre dita della mano destra. 

Le dichiarazioni di Ciro Belfiore

«Mi stavo accingendo a provare uno dei pochi botti che, in famiglia, avevamo acquistato per Capodanno. Ero sul balcone e avevamo quasi concluso la cena perché mancavano più di due ore allo scoccare della mezzanotte. In quel momento ero solo. Avevo appena acceso la miccia quando, immediatamente, è esploso il petardo», racconta Belfiore. «Non ho avuto neanche il tempo di reagire o di allontanarmi perché, praticamente, mi è scoppiato in mano e, un secondo dopo, ho visto che ero completamente ricoperto di sangue»

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«Ricordo di aver pensato che il filo della miccia era troppo corto. Lo scoppio è stato così veloce rispetto al momento dell’accensione che, ho immaginato, non ci fosse il filo sufficiente per accenderlo regolarmente. Ma non posso esserne sicuro. C’è anche la possibilità che il petardo fosse difettoso. In realtà, c’era un numero molto limitato di fuochi. E buona parte credo fossero stati acquistati presso negozi. Ma non posso escludere che qualcuno fosse stato comprato in strada. In ogni caso, si trattava solo di petardi».

«Nel mio passato, oltre alla carriera universitaria come professore di Fisica medica, mi sono anche dedicato al catechismo e, in questo caso, posso dire di sentirmi veramente miracolato. Le ferite che ho riportato non mi impediranno di continuare a fare la mia vita e non vedo l’ora di tornare a casa». Infine, sostiene che d’ora in poi a Capodanno rinuncerà ai botti e lancia un appello: ««Mio padre era ferroviere e, con tanti sacrifici, dopo due anni di Ingegneria all’Università, mi sono laureato in Matematica per lavorare prima. Ho avuto il privilegio di insegnare oltre il pensionamento, fino a 74 anni, trasmettendo la mia passione. Oggi, il messaggio che voglio lanciare riguarda la sicurezza. Con i botti non si è mai al sicuro anche quando crediamo di avere tutto sotto controllo».

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