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sabato, Luglio 5, 2025
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Napoli-Roma, la Curva B ricorderà Ciro Esposito con una magnifica coreografia

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Napoli-Roma non è mai stata una partita come le altre e non lo sarà neanche quella che prenderà il via domenica alle ore 18 al Maradona. Sarà di certo la gara di Claudio Ranieri, ex di turno, tornato per la terza volta sulla panchina della sua Roma, ma la sfida tra azzurri e giallorossi da quel maledetto 3 maggio 2014 è anche il ricordo di Ciro Esposito.

Gli ultras della Curva B hanno deciso di ricordarlo, sventolando un bandierone con la sua immagine. Sarà presente anche la mamma di Ciro, Antonella Leardi, che parteciperà alla coreografia realizzata dai gruppi organizzati. I tifosi della curva troveranno su ogni sediolino un lembo di plastica raffigurante la effige del giovane morto il 25 giugno di 10 anni fa. Quello stesso lembo sarà stretto tra le mani di ogni singolo supporter azzurre che lo mostrerà con le braccia protese in avanti fino a quando la bandiera non smetterà di sventolare.

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Omicidio Ciro Esposito, la ricostruzione di quei tragici fatti che hanno reso tesissimi i rapporti tra i tifosi di Napoli e Roma

E’ il 3 maggio del 2014 e il Napoli e la Fiorentina, stanno per sfidarsi all’Olimpico di Roma: in palio c’è la coppa Italia. Mancano poche ore all’inizio del match quando un corteo di tifosi azzurri in viale di Tor di Quinto viene provocato da alcuni ultras giallorossi. Quest’ultimi lanciano sassi e bastoni all’indirizzo di un pullman diretto verso lo stadio. I due gruppi entrano a contatto, da una parte i napoletani dall’altra i romanisti, tra questi vi è Daniele De Santis, detto “Gastone”.

Vi è una colluttazione, poi spunta fuori una pistola. Uno, due, tre, quattro colpi di pistola, è panico totale: a terra resta un giovane, Ciro Esposito, all’epoca dei fatti appena 30enne. Immediatamente si percepisce la gravità delle sue condizioni con i tifosi del Napoli che tentano di prestare i primi soccorsi in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, mentre quelli giallorossi si dileguano nel nulla. Tutti, eccetto uno.

Quando le forze dell’ordine giungono sul posto ritrovano, infatti, Daniele De Santis svenuto all’interno di un ex vivaio a viale Tor di Quinto con la pistola ancora accanto. Per gli inquirenti è stato lui a premere il grilletto. Gastone dopo aver provocato i supporter partenopei aveve cercato di scappara, ma era inciampato e finito in terra. A quel punto aveva rivolto la Beretta contro i napoletani ferendo gravemente Ciro.

Ciro Esposito lotterà come un leone, ma dovrà arrendersi il 25 giugno

Ciro Esposito viene ricoverato in condizioni gravissime al Policlinico Gemelli poco prima che il Napoli e la Fiorentina scendessero in campo per il consueto riscaldamento. La notizia del ferimento del 30enne non tarda ad arrivare allo stadio. Così dopo un tentativo di non far disputare la gara, si decide di giocare con inizio posticipato di un’ora. In un clima surreale gli uomini di Benitez vinceranno per 3-1 ma non c’è voglia di festeggiare perché in ospedale c’è un giovane a lottare tra la vita e la morte.

Ciro è cosciente e resterà cosciente quasi fino all’ultimo, indicando anche agli inquirenti il volto di chi gli aveva sparato, particolare che inchioderà Daniele De Santis. Il 25 giugno le condizioni di Esposito si aggravano improvvisamente, dopo svariati interventi chirurgici che avevano fatto sperare in un miglioramento. Il 30enne di Scampia muore per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali.
Il 19 aprile 2016, nelle fasi conclusive del processo di primo grado, la procura di Roma chiede l’ergastolo per Daniele De Santis, il giudice lo condannerà invece a 26 anni per l’omicidio di Ciro Esposito. In Appello però la condanna verrà ridotta a 16 anni, diventando definitiva in Cassazione.
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