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Neonato ustionato a Portici, chiesti 15 e 12 anni di condanna per i genitori

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Rischiano 15 e 12 anni di carcere i genitori di Vincenzo, il neonato di Portici trovato a marzo dello scorso anno in casa dai carabinieri con gravi ustioni su tutto il corpo quattro giorni dopo la sua nascita. Il piccolo, ricoverato d’urgenza, ha lottato per la vita e alla fine, dopo svariate operazioni, ce l’ha fatta. Dopo un intervento al Santobono di Napoli, il bimbo ha ricevuto innesti di nuova cute per la ricostruzione della pelle bruciata. Fortunatamente ora sta bene ed è stato affidato ad una nuova famiglia che si prende cura di lui.

Il processo ai genitori è ormai agli sgoccioli e la Procura di Napoli ha chiesto 15 anni di reclusione per il padre e 12 per la madre, alla quale è stata riconosciuta l’attenuante della seminfermità mentale.

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DAL NOSTRO ARCHIVIO [3 DICEMBRE 2021] | Neonato ustionato a Portici, la nuova vita di Vincenzino: tanti regali per il piccolo eroe 

La storia del piccolo Vincenzo, il bimbo di Portici ustionato dai genitori, continua a commuovere.

La storia di Vincenzo

Risale a marzo 2021 l’inizio dell’incubo di Vincenzo. Il neonato di Portici era in gravi condizioni a seguito di ustioni. Ritrovato nella propria abitazione in condizioni gravissime e portato subito al Santobono. Qui i capacissimi medici hanno iniziato da subito le cure, durate cinque mesi. Merita menzione l’operazione da record effettuata sul piccolo Vincenzo: un trapianto di cute autologa bio-ingegnerizzata personalizzata. Il trapianto è stato il primo su un paziente così piccolo. “Con un delicatissimo intervento chirurgico, a Vincenzino è stata applicata della cute creata appositamente per lui a partire da un piccolo prelievo di pelle. Un’operazione complessa eseguita per la prima volta su un bimbo così piccolo e al Santobono, dove operano medici che ritengo capaci di autentici miracoli” il racconto del sindaco di Portici.

Il piccolo Vincenzo ha lasciato l’ospedale ad agosto, raggiungendo finalmente la sua nuova casa adottiva. Ai genitori biologici del piccolo, infatti, era stata sospesa la podestà genitoriale il 10 marzo 2021, due giorni prima del parto. La madre biologica si è avvalsa della facoltà di non rispondere e gli avvocati della donna dichiarano che la signora non avrebbe ricordi successivi al parto. Pare non avere ricordi dei quattro giorni successivi, cioè dalla nascita del piccolo al giorno del ritrovamento di Vincenzo.

La raccolta doni consegnata al Santobono

La città di Portici ha da subito preso a cuore la causa. Fu lo stesso sindaco ad annunciare la nuova famiglia adottiva del piccolo Vincenzo. “Finalmente c’è una famiglia, una mamma e un papà che sapranno amarlo, e farlo crescere con serenità e gioia” questo l’annuncio del sindaco.

La causa di Vincenzo è entrata nel cuore di molti, infatti il sindaco di Portci, all’epoca preoccupato per le condizioni di salute del piccolo, avviò una raccolta doni aperta a tutti. Tanti i doni collezionati per Vincenzo, che da ieri potrà finalmente usufruirne. Con un post sul Facebook, la fondazione Santobono Pausilipon, ha annunciato la consegna del ricavato della raccolta. “Ieri il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, insieme al suo Assessore alla gentilezza, Maria Rosaria Liuzzi, è venuto a consegnarci il frutto della generosità del nostro territorio che provvederemo a far arrivare direttamente nelle mani della famiglia affidataria del nostro piccolo, grande eroe” queste le parole dei medici nel post.

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