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“Noi più forti di Contini e Licciardi”, assegnatario casa popolare rapito dalla cosca a Scampia

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“È inutile che chiamate i Licciardi o i Contini siamo noi i più forti, avete mezz’ora di tempo per lasciare le vostre case”. Un diktat vero e proprio imposto al legittimo assegnatario di un alloggio di edilizia popolare ai Sette Palazzi a Scampia sequestrato insieme al figlio dai nuovi ras della zona, i Cancello-Cifariello, gruppo nato nell’orbita degli Amato-Pagano. I due sono stati rapiti dagli uomini del clan con il figlio poi rilasciato affinché si recasse dalla madre e dalla sorella per dire loro di prendere le loro cose e lasciare l’appartamento che faceva gola al gruppo guidato da Maurizio Cancello. In manette sono così finiti oltre al ras (con il fratello Elia indagato e attualmente irreperibile) anche Ferdinando Cifariello, Antonio Emmausso, Simona Gallucci,Christian Iandolo, Francesco Barbato e

Ferdinando Libero. I Cancello però non avevano fatto i conti con le vittime che hanno subito denunciato l’accaduto e così ieri sono scattate le manette con in azione gli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile (guidata da Giovanni Leuci, dirigente Giuseppe Sasso) e da quelli del commissariato di Scampia (guidato da Angela Castaldo, vice dirigente Lorenzo Stabile). Le vittime sono state aspettate fino a notte inoltrata sotto il palazzo dai loro aguzzini con il ras Maurizio Cancello che insieme alla compagna Simona Gallucci si sarebbe poi impossessato dell’appartamento delle vittime sfoggiando anche i loro vestiti e le loro cose in strada. Una camorra stracciona nel senso più pieno della parola.

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