Non ce l’ha fatta Paolo Brancaccio, l’ex dipendente della Whirlpool di via Argine che combatteva da qualche tempo contro un brutto male. Aveva iniziato, ai tempi, alla catena di montaggio, poi era passato gradualmente al ruolo di addetto alla sicurezza fino al licenziamento: a maggio 2019, infatti, Paolo rientrò nel gruppo dei 430 lavoratori che furono messi alla porta dalla Whirlpool.
Non ce l’ha fatta Paolo Brancaccio, aveva coronato il sogno di aprire un locale tutto suo
Ma Paolo si è rivelato davvero un osso duro da battere e non si è lasciato abbattere dal male che, dal post pandemia, ha iniziato ad affliggerlo. Aveva deciso di investire ogni cosa per aprire un locale tutto suo, “Antro Divino”, a Baia, poco prima della pandemia da Covid-19. Nonostante lo stop del lockdown, il locale, diretto dalla compagna Anna Di Meo, con in cucina lo chef Nicola Scotto Di Luzio, si è imposto all’attenzione per i suoi piatti generosi e originali, ad iniziare dai crudi di pesce per finire ai dolci, e uno straordinario rapporto qualità-prezzo.
“Il locale è piccino ma sufficiente per la nostra idea di ristorazione: sostenibile dal punto di vista umano e alla portata di tutte le tasche – diceva sorridendo – siamo qui a preparare piatti, orgogliosi di quello che abbiamo costruito”.
La notizia della malattia è giunta, appunto, poco dopo la pandemia, come un fulmine a ciel sereno. Ma Paolo non si è arreso ed è andato avanti, lottando con tutte le sue forze e sempre con il sorriso stampato sul viso fino all’ultimo giorno. E in tanti che lo avevano conosciuto si stanno stringendo, in queste ore, attorno alla compagna Anna.
