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domenica, Maggio 12, 2024
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“Non volevano farmi cantare in napoletano” Gigi d’Alessio parla del suo primo Sanremo

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“Alla mia prima volta a Sanremo non volevano che cantassi in napoletano, ma dopo aver cambiato le parole di una frase, sul palco l’ho cantata come doveva essere”.
A raccontare è Gigi D’Alessio, a proposito della sua prima partecipazione al Festival di Sanremo, quando la canzone in gara era quella ‘Non dirgli mai’.

“Da quella canzone in avanti – ha raccontato la voce partenopea – la mia vita è cambiata. Però ci sono voluti tanti anni per superare i pregiudizi nei confronti della mia musica.
Ci sono voluti anche ventisette anni prima di poter pensare ad un album con duetti importanti”. Il lavoro da studio a cui D’Alessio si riferisce è proprio quello in uscita venerdì e che contiene diverse collaborazioni: se la scaletta dell’album si apre con ‘Domani vedrai’, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album con le sue sonorità mediterranee, in ‘Non sono parole’ ha messo lo zampino Giusy Ferreri, mentre per ‘L’ammore’ Gigi D’Alessio ha pensato alla voce di Fiorella Mannoia che si è cimentata con le parole in napoletano. “E’ stata una sorta di sfida – ha raccontato la voce della nuova ‘Cosa vorresti davvero’ – perché una volta l’ho sentita dire che lei ha cantato tutti i grandi cantautori ma avrebbe cantato anche una mia canzone se gliel’avessi proposta. Così ho fatto e quando le ho rivelato il testo l’ho anche vista commossa”.

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‘La Milano da bere’ è invece il titolo scelto per la collaborazione con il rapper Emis Killa, mentre con Guè Pequeno, D’Alessio ha voluto cantare ‘Quanto amore si dà’. “Queste sono collaborazioni nate dalla frequentazione – ha spiegato il cantautore – soprattutto a Milano”. Altra collaborazione in salsa rap è quella che è finita nel disco con il titolo di ‘Come me’, sorprendente duetto con Luchè. “All’inizio volevamo cantare in napoletano – ha detto D’Alessio – ma alla fine abbiamo deciso di fare una cosa nuova e realizzare un duetto nel quale due napoletani cantano in italiano”. Quella dei rapper, per D’Alessio, è stata una scelta precisa, mirata a confrontarsi con un universo musicale apparentemente molto lontano dal suo. “Mi sono voluto aprire per far entrare loro nel mio mondo – ha spiegato l’autore di ‘Puorteme cu tte’, anche questa in scaletta nel nuovo disco – ma devo dire che nel corso della mia carriera sono riuscito ad arrivare prima ai duetti con musicisti internazionali, piuttosto che con quelli italiani”.

In occasione dei vent’anni della sua canzone simbolo, ‘Non dirgli mai’, D’Alessio ha voluto inserire anche questo titolo nella scaletta nel nuovo lavoro, scegliendo però una versione fatta con la London Symphony Orchestra. “Oggi la mia musica sta vivendo una seconda era e se per ventisette anni sono arrivato fino a qui senza critiche positive – ha scherzato D’Alessio – adesso che si parla anche bene di me non vorrei che le cose cambiassero”.

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