La cattura di Marco di Lauro sabato pomeriggio ha fatto passare in sordina l’immane tragedia avvenuta a Melito poche ore prima, dove una donna, Norina Matuozzo, 33 anni incensurata e madre di due figli, è stata brutalmente uccisa con 3 colpi di pistola dall’ex marito mentre si trovava a casa della mamma. Attorno alla sua morte c’è stato un grande silenzio, quasi come se nessuno dovesse proferire parola sull’accaduto. Eppure lì, al quarto piano di quel parco in via Giovanni Papa XXII si è consumato l’ennesimo omicidio di una donna indifesa, che aveva come sua unica colpa quella di non amare più quell’uomo, di dirgli esplicitamente che non voleva trascorrere più la sua vita con lui. Le modalità del delitto sono state brutali. Norina è stata ammazzata nella stessa casa dove c’erano i due figli di 7 e 14 anni, avuti entrambi da Salvatore Tamburrino, killer reo confesso.
Le parole di Tamburrino
Dinanzi al PM, l’uomo ha raccontato di essersi recato dalla moglie, che viveva nell’abitazione dei genitori, per chiederle perdono e per uccidersi. I due si erano lasciati. Tamburrino ha spiegato di aver fatto testamento e di aver comprato una pistola quella mattina, con cui aveva poi raggiunto Norina Matuozzo. Arrivato in casa, avrebbe chiesto alla donna di seguirlo in un’altra stanza, perché non voleva uccidersi davanti ai suoceri. Lei avrebbe rifiutato e a quel punto Tamburrino l’avrebbe ammazzata. Agli inquirenti ha detto di avere chiuso gli occhi e poi sparato, tre volte, per spaventarla. I colpi però hanno ucciso la 33enne. A questo punto l’uomo sarebbe scappato verso lo studio dell’avvocato Smarrazzo. Qui Tamburrino avrebbe minacciato nuovamente di uccidersi, ma l’avvocato sarebbe riuscito a convincerlo a riporre l’arma e a consegnarsi alla giustizia.
A parlare della donna uccisa, poco dopo l’accaduto, è stato il sindaco di Melito Antonio Amente. “E’ stata scritta un’altra tristissima pagina di cronaca a Melito. A lasciarci è stata una giovane donna, uccisa con tre colpi di pistola dal marito dal quale si stava separando.
Questa storia ha come protagonista Norina, una ragazza di soli 33 anni. Norina non è la
prima e con ogni probabilità non sarà neanche l’ultima vittima di femminicidio.
Per porre un freno ad una piaga che sembra non far neanche più di tanto notizia, c’è solo un modo: educare al rispetto della donna e rendere la donna stessa capace di potersi difendere. È paradossale che proprio questa mattina, qualche minuto prima che si consumasse l’omicidio, in Comune abbiamo ufficializzato un convegno che si terrà il prossimo 30 marzo, dove il femminicidio sarà uno dei temi centrali con il racconto dei familiari di donne morte per mano del proprio (ex) compagno.
Il prossimo 8 marzo saranno invece presentati corsi di autodifesa per le ragazze del liceo Kant.
Iniziativa che non troveranno un freno neanche dopo i tristi fatti di cronaca ed anzi, se possibile, avranno anche un’accelerata.
Con la morte nel cuore per la morte di Norina andiamo avanti, perché il silenzio e la noncuranza ucciderebbe per una seconda volta Norina e chi prima di lei aveva fatto la stessa terribile fine”.