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domenica, Aprile 28, 2024
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“O te ne vai o ti facciamo saltare in aria”. Racket a Giugliano, 4 fermi nel clan Mallardo

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Si presentavano alle vittime come “gli amici di Giugliano” e con minacce più o meno violente costringevano le vittime a pagare il pizzo. La morsa del racket nella terza città della Campania è ancora forte, lo dimostra l’ultima operazione eseguita all’alba di oggi dai carabinieri ha ha portato al fermo per 4 presunti esponenti del clan Mallardo: Pietro Tortorelli, Emanuele Piscopo, Vincenzo Fabio Poziello e Francesco Sarracino . Sono accusati a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli indagati (difesi dagli avvocati Marco Sepe, Celestino Gentile, Luigi Poziello e Alessandro Caserta) saranno interrogati nelle prossime ore.

Dalle indagini è emerso che il clan è stato chiamato ad intervenire per risolvere, con metodi intimidatori e violenti, la problematica insorta un soggetto e il proprietario dell’abitazione locata da quest’ultimo.

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Il locatario aveva preso in fitto un immobile per 3 anni al costo di 14.000 euro all’anno da corrispondersi in dodici rate mensili di euro 1.200. Il locatario si era accordato con il proprietario nel senso che il primo avrebbe provveduto a far eseguire “alcuni lavori di manutenzione e ristrutturazione dell’appartamento (lavori relativi ad alcune perdite di acqua, rifacimento degli impianti elettrici, ristrutturazione delle balconate e sostituzione della porta di ingresso) ed il secondo se ne sarebbe accollato le spese scalando i relativi importi del canone di locazione. Nel gennaio del 2022  locatario venne tratto in arresto. Dopo il suo arresto aveva smesso di pagare il canone di locazione. Dopo un periodo di detenzione carceraria era rientrato a Giugliano in Campania nel maggio 2022 ed aveva trovato la porta di ingresso della sua abitazione chiusa con dei catenacci. In seguito aveva appreso che tali catenacci erano stati apposti dal proprietario dell’abitazione, il quale, non avendo più ricevuto il pagamento del canone di affitto, voleva che l’uomo lasciasse l’abitazione.

A seguito di tali fatti, il proprietario aveva intentato una causa di sfratto nei confronti del locatario. Al riguardo, è utile precisare che dagli atti della causa civile acquisiti al procedimento risulta che in data 17.1.2023 il giudice del Tribunale di Napoli Nord aveva ordinato al locatario il rilascio dell’immobile, fissando per l’esecuzione la data del 1.4.2023. In seguito, all’udienza del 20.10.2023, era stata fissata per il prossimo .10.12.2024 l’udienza di discussione.

È in questo scenario che si inquadrano le condotte poste in essere dagli indagati. Infatti, come riferito dal locatario nella denuncia nel gennaio 2023. Due giorni dopo il processo  si erano presentati presso l’abitazione  due soggetti di nome Gigiotto e Salvatore i quali, qualificandosi come esponenti dal clan Maliardo, avevano detto di agire per conto del proprietario ed avevano intimato di consegnare la somma di denaro di euro 20.000 o di abbandonare la casa, specificando che da quel momento avrebbe dovuto parlare solo con loro della questione. Dopo una quindicina di giorni, nel febbraio 2023, il soggetto presentatosi come Gigiotto era tornato dal locatario e rivolgendogli gravi minacce per costringerlo a liberare l’abitazione.

“O porti 20.000 euro a Nicola oppure te ne vai di casa” ed ancora “questa volta sto venendo io ma la prossima volta verranno altre persone. O te ne vai o ti facciamo saltare in aria o ti spariamo a te e alla tua compagna”. Queste le minacce rivolte alla vittima che ha denunciato tutto agli inquirenti.

In seguito, nel mese di giugno 2023, si erano presentati a casa dellla vittima altri tre soggetti. Dopo che questo gli aveva raccontato di aver già ricevuto la visita di altri soggetti presentatisi quali esponenti del clan Maliardo, uno gli aveva detto che da quel momento chiunque si fosse presentato avrebbe dovuto parlare con lui.

Le indagini dei carabinieri proseguono per l’individuazione di altri soggetti.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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