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sabato, Aprile 27, 2024
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Ogni 5 giorni una donna viene uccisa, Imma è la quindicesima del 2018

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Sono almeno quindici le donne uccise dai loro compagni dall’inizio del 2018, gli ultimi due casi sono avvenuti nel Siracusano – dove a perdere la vita è stata la giovanissima Laura Petrolito, per mano del compagno – e nel Napoletano, dove Immacolata Villani, 31 anni, dopo aver accompagnato la figlia a scuola, è stata uccisa dal marito, che poi si è tolto la vita. Solo poche settimane fa erano state uccise Pamela Mastropietro, 18 anni, e Jessica Faoro, 19. Antonietta Gargiulo, invece, si è salvata ma il marito dal quale si stava separando le ha ucciso entrambe le figlie prima di suicidarsi.

“E’ una vera mattanza a cui bisogna porre rimedio. La politica deve trovare una soluzione”, dice Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. Due i punti, secondo Moscatelli, sui quali bisognerebbe intervenire. Il primo riguarda i tempi troppo lunghi che intercorrono tra la denuncia della vittima e i provvedimenti che ne conseguono (ad esempio, protezione della vittima, allontanamento del coniuge, ecc…).

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Il secondo consiste invece nella “rete” che deve fare quadrato intorno alla donna: polizia, carabinieri, associazioni a cui le donne si rivolgono, tribunali. “Nel momento in cui una donna denuncia la rete va attivata, dando protezione, eventualmente valutando se la donna può rimanere dove abita o è meglio porla in una struttura protetta: spesso le vittime di violenza non percepiscono la gravità della propria situazione”, afferma Moscatelli.

“C’è poi un vero e proprio “buco” tra la denuncia e il momento in cui la magistratura assume un provvedimento: non viene valutato nella giusta misura il rischio a cui si espone la donna nel momento in cui presenta denuncia: il fascicolo che la riguarda andrebbe inoltrato nel giro di poche ore ad un magistrato ‘dedicato'”.

Lo scorso anno le donne uccise sono state 121, in 46% casi dal partner. Negli ultimi dieci anni gli omicidi delle donne sono calati del 20%, passando da 150 a 121. Ma l’incidenza delle vittime di genere femminile sul numero totale degli omicidi e’ aumentata di ben dieci punti dal 2007 ad oggi: dal 24% del totale al 34%. Moscatelli difende le recenti leggi sul femminicidio e per gli orfani a causa del femminicidio: “Sono piccole pietre messe per aiutare una società che è diventata molto violenta ma non bastano e dobbiamo capire il perchè: la legge è solo un punto di partenza”.

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