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venerdì, Maggio 3, 2024
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Omicidio Apicella, i complici ‘scaricano’ Fabricio Hadzovic:«Ha puntato la volante»

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«Fabricio, per cercare la fuga, ha deciso di impattare frontalmente la volante. Ho sentito un boato fortissimo e ricordo solo che sono stato prelevato nell’auto da personale della polizia e subito dopo un’ambulanza mi ha accompagnato in ospedale». E’ racchiuso in questa dichiarazione il ‘cuore’ degli interrogatori dei quattro rom tre dei quali accusati di omicidio volontario (il quarto  di favoreggiamento mentre per tutti e quattro c’è l’accusa di tentata rapina e tentato furto) durante l’udienza di convalida finalizzata a far luce su quei momenti drammatici che hanno portato alla morte dell’agente scelto Pasquale Apicella. A spiegare ai giudici quanto accaduto Admir Hadzovic che ha di fatto ‘scaricato’ il cugino Fabricio Hadzovic, l’uomo che conduceva l’Audi contromano su Calata Capodichino e che ha impattato fatalmente contro la volante ‘Secondigliano 11’ con a bordo Apicella e il suo collega, l’assistente capo Salvatore Colucci poi rimasto ferito.

E’ questo uno dei retroscena emersi dall’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip Marco Giordano ha confermato il carcere per i quattro rom indagati (oltre ai due Hadzovic ci sono Igor e Renato Adzovic). Il racconto di Admir sconfesserebbe dunque le prime dichiarazioni di Fabricio Hadzovic che aveva sì ammesso i due tentativi di rapina, alla Credit Agricole di via Abate Minichini e alla filiale della Deutsche Bank di via Pio XII a Casoria chiarendo però di non aver mai avuto intenzione di uccidere nessuno: «Guidavo io l’Audi, sono io che ho imboccato contromano la strada. Quando mi sono accorto che stavamo impattando contro la volante della polizia ho frenato ma non c’è stato nulla da fare per evitare l’impatto. Quando siamo fuggiti da via Abate Minichini ho pensato solo a correre, quando ho visto quell’auto ripeto ho provato a frenare con quanta forza avevo, avrei preferito morire io».

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Admir ha raccontato quanto avvenuto:«Una volta all’interno del Credit Agricole abbiamo sentito la polizia e abbiamo deciso di scappare abbandonando il bancomat. L’auto della polizia ha provato a bloccarci ponendosi di fianco ma Fabricio l’ha speronata ed è scappato. A quel punto abbiamo raggiunto Calata Capodichino. Fabricio, per cercare la fuga, ha deciso di impattare frontalmente la volante. Ho sentito un forte boato  e ricordo solo che sono statioprelevato nell’auto da personale della polizia e subito dopo un’ambulanza mi ha accompagnato in ospedale». Nonostante queste dichiarazioni i legali dei quattro chiederanno al Riesame una misura più tenue, a partire dai domiciliari. Domani invece è prevista  l’autopsia sul corpo di Pasquale e quindi la riconsegna della salma alla famiglia per i funerali che dovranno rispettare la normativa anti-Covid.

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