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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Omicidio di camorra, nuove accuse contro il boss Di Martino e il suo complice

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Omicidio di camorra, 2 arresti dopo 24 anni dall’agguato. I Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone gravemente indiziate del reato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla finalità di aver agito al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione di stampo camorristico del clan Cesarano, attivo in Castellammare di Stabia e zone limitrofe. In particolare i due indagati, in data 12 novembre 2000, avrebbero esploso vari colpi d’arma da fuoco nei confronti della vittima, partecipe del gruppo avverso dei Moscarella.

Le accuse contro il boss ‘o profeta

Fu Luigi Di Martino, detto ‘o profeta, colui che poi sarebbe diventato boss del clan Cesarano, a uccidere con tre colpi d’arma da fuoco Tommaso Covito. La vittima venne assassinata il 12 novembre del 2000 in un agguato di stampo camorristico scattato a Santa Maria la Carità.

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A sostenerlo sono i Carabinieri del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata e la DDA che hanno notificato nuove accuse a Di Martino, 63 anni, era già in carcere, e a Gennaro D’Antuono, 50 anni, suo complice in quell’agguato.

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