Un giovane poco più che ventenne è stato ucciso con una coltellata in uno dei parcheggi dell’Università di Perugia nelle prime ore di sabato mattina. Omicidio, l’ipotesi di reato per la quale procede la Procura di Perugia. Secondo quanto risulta all’ANSA il delitto non è legato al mondo universitario e nemmeno a quello della droga. L’ipotesi che viene seguita è invece di una lite tra due gruppi di giovani. La vittima è stata raggiunta da una coltellata alla gola che ne ha provocato la morte. Si chiamava Hekuran Cumani, 23anni di origini albanesi ma con nazionalità italiana: era nato e viveva a Fabriano (Ancona) ed era andato a Perugia con gli amici per passare la serata.
Secondo le prime ricostruzioni il gruppo avrebbe incontrato un altro gruppo di giovani con i quali ci sarebbe stato un diverbio, pare per futili motivi. Dalle parole, si sarebbe poi passati all’aggressione, fino al fendente fatale che ha colpito il fabrianese, facendolo morire sul colpo.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno già ascoltato tutti gli amici della vittima che hanno assistito alla scena. Il 23enne, dopo una serata passata in giro per locali con gli amici, aveva terminato il tour perugino al “110 Caffè”, locale vicino all’area di un parcheggio aperto al pubblico davanti al dipartimento di matematica e informatica dell’Università degli Studi di Perugia, dove è avvenuto l’assassinio.
“Un bravo ragazzo”, così viene descritto in città da amici e conoscenti. “Amante della palestra, del fitness, teneva al suo corpo. Un grande amico, dal cuore d’oro, amava la famiglia e gli animali”, è il racconto di chi lo conosceva.

